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L’emigrazione egiziana in Italia negli anni Settanta del Novecento   137


                    nendo – a partire dal 2002 – sulla legislazione nazionale per regola-
                    mentare la richiesta, la concessione e la fruizione dello status di rifu-
                    giato. Rispetto agli emigrati all’estero, la cornice legislativa è rimasta
                    quella del 1983. I settori in cui maggiormente si è concentrato l’inter-
                    vento governativo sono la firma di accordi bilaterali con i paesi – come
                    l’Italia – interessati a selezionare la manodopera egiziana e il tentativo
                    di valorizzare in chiave economica la diaspora egiziana nel mondo, in-
                    centivando non solo la razionalizzazione dell’invio delle rimesse, ma
                    anche  la  funzione  di  «ponte»  esercitata  dagli  egiziani  residenti
                    all’estero, nella prospettiva di promozione delle esportazioni e più in
                    generale di costruzione di legami economici con i paesi di destinazione.
                       Le statistiche governative del 2015 – a 50 anni dallo sviluppo dei
                    primi consistenti flussi in uscita – riportano che la popolazione egi-
                    ziana presente all’interno del paese è di circa 90 milioni di persone,
                    mentre il totale di quella residente fuori dai confini oscilla, a seconda
                    delle rilevazioni, tra i 5 e i 7 milioni. Evidente risulta, inoltre, come
                    dopo la crisi economica internazionale del 2008, molti siano stati i ri-
                    torni in Patria, soprattutto provenienti dai paesi del Golfo.


                    I flussi verso l’Italia nel corso degli anni Settanta

                       Lo sviluppo dell’emigrazione egiziana verso l’Italia prese avvio nel
                    corso degli anni Settanta, a seguito delle scelte governative di incenti-
                    vare i flussi in uscita dal paese . Il fenomeno avvenne in un contesto
                                                   18
                    di più stretti rapporti di cooperazione tra i due paesi inaugurato da
                    Sadat, il quale, con la determinazione di aprire all’economia di mer-
                    cato, permise l’ingresso di capitali stranieri – anche italiani – in Egitto.
                    Parallelamente proseguiva l’interesse dei governi italiani nello sviluppo
                    di politiche di collaborazione con le aree della sponda sud del Mediter-
                    raneo. Tra le iniziative intraprese dai due Stati, è da ricordare la faci-
                    litazione – nell’ambito di un accordo di collaborazione turistica (fir-
                    mato il 30 marzo 1971) – per gli egiziani di ottenere un visto da tre a
                    sei mesi per motivi turistici in Italia. Tale opportunità venne utilizzata
                    da molti egiziani per raggiungere legalmente il nostro territorio, con lo
                    scopo di cercare lavoro, tenuto conto che la normativa italiana non
                    prevedeva  la  possibilità  di  entrare  nei  confini  nazionali  e  successi-



                       18  A. Colombo, G. Sciortino, Italian immigration: the origins, nature and evolution of
                    Italy’s migratory systems, «Journal of Modern Italian Studies», 9 (2004), pp. 49-70. Per
                    un inquadramento più generale della transizione migratoria degli anni settanta in Italia
                    mi permetto di rinviare a: M. Colucci, Storia dell’immigrazione straniera in Italia. Dal
                    1945 ai nostri giorni, Carocci, Roma, 2018, pp. 49-78.


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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