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                infrastrutture e di servizi adeguati reperibili sul posto o, in altri casi, per il
                ritorno alla terra di origine una volta racimolato il gruzzoletto necessario, non
                sono più sufficienti a coprire l’offerta di lavoro agricolo in regione 25 .

                   A fronte di tali novità, il governo presieduto da Giulio Andreotti nel
                1976 decise, a seguito della Conferenza nazionale sull’emigrazione, la
                costituzione  del  Comitato  interministeriale  per  l’emigrazione,  con  il
                compito di coordinare gli interventi di politica migratoria, soprattutto
                rispetto al tema dei ritorni. Ne facevano parte, oltre al Presidente del
                Consiglio – a dimostrazione di come il tema fosse considerato centrale
                e degno di attenzioni trasversali – i ministri degli Esteri, del Lavoro,
                del Bilancio, del Tesoro, della Pubblica Istruzione, dell’Agricoltura e
                dell’Industria .
                             26
                   Nel gennaio 1978 il Comitato si riunì per la prima volta a Roma e
                decise di affidare al Censis uno studio organico sulla presenza dei la-
                voratori stranieri in Italia, che sarebbe stato pubblicato nel 1979. Fin
                dalle prime pagine lo studio del Censis chiariva come fosse complicata
                una stima dell’immigrazione straniera, soprattutto perché l’ingresso di
                questi  lavoratori  nel  mercato  del  lavoro  avveniva  «nella  stragrande
                maggioranza dei casi con procedure difformi da quelle previste dalla
                legge» . La condizione di isolamento degli stranieri, la loro colloca-
                     27
                zione professionale in settori «meno garantiti», la scarsa partecipazione
                alle strutture sindacali determinavano, secondo gli estensori della ri-
                cerca, il fatto che

                la percezione delle dimensioni e delle caratteristiche del fenomeno risultasse
                del tutto approssimativa, in quanto risultava legata da una parte a dati uffi-
                ciali che registravano, e neanche con esattezza, la sola immigrazione “rego-
                lare”, dall’altra parte a stime di carattere impressionistico ed allarmistico che,
                ad una prima verifica, sembravano altrettanto infondate.

                   Il Censis segnalava inoltre tra il 1970 e il 1976 un aumento del 40%
                dei permessi di soggiorno per motivi di lavoro, tra i quali un aumento
                del 97,5% del lavoro domestico, un aumento del 41,1% degli impiegati
                del settore privato e un aumento del 25,4% del lavoro operaio. Lo stu-
                dio metteva anche in evidenza come le stime fornite dal Ministero del


                   25  Ivi.
                   26  La prima Conferenza nazionale dell’emigrazione si tenne nel 1975, proprio quando
                il fenomeno stava conoscendo una complessiva trasformazione, per un approfondimento
                si vedano i cinque volumi che ne riproducono gli atti ufficiali: L’emigrazione italiana nelle
                prospettive degli anni ottanta. Atti della conferenza nazionale dell’emigrazione, 5 voll.,
                Libreria Gullà, Roma, 1975.
                   27  Censis, I lavoratori stranieri in Italia: studio elaborato dal Censis nel 1978, Istituto
                poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, 1979, p. 12.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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