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Gli Armeni in Italia nella seconda metà del ‘900 19
scenze . Giovani delle abbienti famiglie armene ottomane comincia-
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rono a essere mandati a studiare a Venezia presso il collegio armeno
Moorat-Raphael – frutto di un importante lascito di un armeno dell’In-
dia – fondato dai mechitaristi nel 1836, per poi completare gli studi
presso l’università veneziana o a Padova, antica università europea
rinomata per la sua scuola di diritto e di medicina.
Accanto al polo veneto, altro centro attrattore per gli armeni fu
Roma. La nascita della Chiesa armena cattolica nel 1742, infatti, im-
presse un nuovo corso a un importante e antico legame con l’Italia,
connettendo in modo più diretto il centro del cattolicesimo con il
mondo armeno mediorientale. Pur numericamente contenuta, la co-
munità armeno-cattolica presente all’interno dell’Impero ottomano ha
rappresentato un tramite significativo tra le due rive del Mediterraneo.
Nel corso del XIX secolo le autorità vaticane cercarono di rinsaldare i
vincoli con questa Chiesa orientale, attraverso un processo di “roma-
nizzazione” destinato a suscitare reazioni e resistenze in una comunità
gelosa della propria specifica identità. Il rapporto con Roma era com-
plicato anche dalle interferenze della politica (attraverso il “protetto-
rato religioso” esercitato dalla Francia sui cattolici d’Oriente) nel qua-
dro del ruolo civile ricoperto dalle comunità religiose tipica del sistema
ottomano dei millet, una situazione che finiva spesso per condizionare
pesantemente le dinamiche interne tra i cattolici armeni, generando
in alcuni casi tensioni e divisioni .
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Alla fine dell’Ottocento, il patriarca armeno-cattolico di Costantino-
poli rappresentava la figura più eminente del cattolicesimo ottomano
anche presso la Sublime Porta . Nell’ottica di rafforzare i legami con il
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centro della Chiesa cattolica e per favorire un’adeguata preparazione
culturale e spirituale del clero armeno proveniente da tutto il Medio
Oriente, nel 1883, su impulso di papa Leone XIII, venne creato il Pon-
tificio Collegio Armeno, destinato a diventare un importante presidio
della presenza armena in Italia. Il mai interrotto legame con l’Oriente
cristiano e l’esistenza di diverse comunità cattoliche di rito orientale
facevano di Roma uno dei principali centri dell’“orientalismo” europeo,
dove si studiavano le lingue, la letteratura e le tradizioni religiose delle
differenti Chiese orientali. Nella Tipografia Poliglotta della Sacra Con-
gregazione de Propaganda Fide si stampavano testi in armeno e tra le
3 C. Mutafian, É. Van Lauwe, Atlas historique de l’Arménie, Autrement, Paris, 2001,
pp. 82-83.
4 J. Hajjar, Le christianisme en Orient. Etudes d’histoire contemporaine 1684-1968,
Librairie du Liban, Beyrouth, 1971, pp. 114-124.
5 G. Del Zanna, Roma e l’Oriente. Leone XIII e l’Impero ottomano (1878-1903), Guerini,
Milano, 2003, pp. 321-322.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)