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Giovanna Motta
228 Carmelo Trasselli
Voglio ricordare un aneddoto che lo divertiva molto: eravamo a Nan-
terre, all’epoca università delle avanguardie, e Trasselli era stato invi-
tato – come spesso accadeva – a tenere una lezione-seminario su temi
monetari. Dopo molte ore di dibattito e domande da parte degli stu-
denti, straordinariamente interessati e preparati, all’uscita sentii al-
cuni di essi che continuavano a commentare il seminario; uno di loro
disse – e gli altri concordarono –“ecco, finalmente un vero marxista!”;
in realtà, con la sua profonda capacità di comprendere i fenomeni mo-
netari, aveva considerato la moneta come merce, “costruendo” la fa-
mosa formula di Marx D = M = D.
Era dunque impossibile bloccare le sue continue trasformazioni,
definirlo, collocarlo, con un’unica etichetta. Trasselli non credeva:
questo era il suo credo.
Su cosa basava dunque la sua vita di studioso? Sul sapere, sul
lavoro, sull’indagine; questa lo rendeva capace di seguire molte “piste”
e di trovare ciò che aveva intuito dovesse esistere: il documento, la
notizia, la conferma alle proprie ipotesi. Pur tra mille vie inseguiva
un’idea, un filo conduttore, attraverso sentieri che praticava anche per
la prima volta, faceva “esperimenti”, diveniva volutamente provocato-
rio, cambiava continuamente l’oggetto del proprio interesse, non con-
sentiva di essere definito. Dallo studio del più piccolo feudo siciliano
ai raffinati studi mutuati dalle Annales, con intuito, intelligenza, abi-
lità, anticipava i tempi, legava la Sicilia al mondo, sottolineandone al
tempo stesso la “diversità” e la centralità.
Era così riuscito a fondere la storia – e la vita – dell’Isola, a quella
degli altri paesi europei a essa collegati, non tanto per “uscire” dalla
provincia – nelle epoche da lui studiate la Sicilia è periferia niente
affatto marginale anche rispetto al potere centrale della corte di Ma-
drid – quanto piuttosto per celebrare la centralità dell’Isola – e della
lettura dell’Isola – fra il tardo medioevo e l’età moderna. Le contrad-
dizioni della sua terra divenivano le sue contraddizioni, il suo males-
sere forse aveva inizio da queste due anime: quella della tradizione e
quella dell’attualità, che tenevano sempre vivo il suo inestinguibile
interesse e il suo bisogno di verità, facendo di lui una maschera tra-
gica e simbolica.
Per queste ragioni ringrazio chiunque lo abbia amato e sono infini-
tamente grata a Fernand Braudel, che ha sempre provato per Trasselli
un interesse e un affetto che solo i “grandi” sono capaci di provare; a
Lui va la mia riconoscenza per il regalo più bello che poteva fare alla
Sicilia e alla memoria di Trasselli, la sua splendida prefazione alla rac-
colta di studi.
Per quanto riguarda l’attività scientifica di Carmelo Trasselli, pur
nella molteplicità dei vari argomenti trattati, essa verte essenzialmente
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)