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Recensioni e Schede                                              255


                    feudalità  siciliana.  In  questo  intri-  ne di un codice, a dire del Vella, in-
                    cato  contesto  attorno  all’impostura   viatogli  dall’ambasciatore  del  Ma-
                    del  Vella,  all’edizione  dei  due  testi   rocco,  che  conteneva  la  corrispon-
                    prima citati e di false lettere papali e   denza tra i principi normanni di Si-
                    al conio di false monete e medaglie,   cilia  e  i  califfi  d’Egitto,  tra  1074  e
                    si svolse non tanto o non solo una   1119,  che  testimoniavano  l’origine
                    disputa  erudita  e  storico-giuridica,   delle  prerogative  e  dei  diritti  della
                    quanto  –  e  soprattutto  –  un  com-  Corona  di  Sicilia  e  legittimavano  la
                    plesso scontro politico, ricco di am-  politica riformatrice del governo bor-
                    biguità, terreno di previsti e impre-  bonico contro le pretese dei feudatari
                    vedibili colpi di scena, occasione di   isolani.
                    intrecci di interessi e di progetti po-  Non deve sorprendere, allora, che
                    litici tra loro contrastanti, che fanno   la denuncia dell’impostura del Vella
                    dell’impostura del Vella un tema an-  – della Minzogna saracina del Meli –
                    cora  oggi  da  indagare,  come  fa  ap-  e  poi  il  processo  e  la  carcerazione
                    punto  il  lavoro  del  Siragusa.  L’edi-  dell’abate maltese trovassero le loro
                    zione del Codice diplomatico, millan-  ragioni non tanto o non solo nelle po-
                    tata come una fonte fin allora ignota   lemiche degli specialisti di lingua e
                    della  storia  araba  della  Sicilia,  ben   storia  araba  e  nell’eco  europea  di
                    rispondeva, infatti, alle attese di quel   questa  “impostura”,  quanto  nel  ra-
                    mondo erudito dell’isola e in primo   pido  mutare  degli  indirizzi  del  go-
                    luogo  della  sua  capitale,  attento  a   verno  borbonico,  negli  anni  della
                    poter  rivendicare,  contro  ogni  pre-  conquista napoleonica del Regno di
                    tesa  di  accentramento  e  di  riforme   Napoli e nella necessità del sovrano
                    dell’assetto  politico  sostenute  dalla   di trovare un rapido accordo con il
                    monarchia borbonica, una risalente   baronaggio isolano, a condizione ap-
                    tradizione  di  autonomia.  Ma,  qual-  punto  di  dimenticare,  anzi  cancel-
                    che  anno  dopo  la  pubblicazione   lare, i falsi codici del Vella. La «fine
                    del  Codice,  l’edizione  del  Consiglio   del  Cagliostro  maltese»,  così  Sira-
                    d’Egitto, nel 1793, per i suoi conte-  gusa titola, riprendendo una sugge-
                    nuti  storici  sulle  origini  del  diritto   stione del Gregorio, l’ultimo capitolo
                    feudale  siciliano,  a  Napoli  e  nelle   del  volume,  dove  si  segue  la  storia
                    stanze del palazzo reale di Palermo   della  denuncia  dell’impostura,  del
                    apparve quale lo strumento adatto, e   processo  del  Vella  e  della  sua  con-
                    a lungo cercato, sulla cui base si le-  danna, non poteva non trovare che
                    gittimavano gli interventi di riforma   questo finale, proprio per il contesto
                    tesi a limitare i titoli e l’esercizio della   in  cui  l’impostura  era  stata  co-
                    giurisdizione feudale da parte del ba-  struita, negli anni dello svolgersi – e
                    ronaggio  e  a  riaffermare  il  diritto   poi dell’esito – dello scontro tra mo-
                    della  Corona  di  disporre  dei  feudi.   narchia  e  baronaggio  che  impegnò
                    Non  a  caso,  il  Consiglio  fu  edito  a   gli anni ottanta e primi anni novanta
                    spese  dell’erario  regio!  Sta  qui   del Settecento siciliano e che avreb-
                    quell’aspetto  ambiguo  che  ho  indi-  be segnato il dibattito nell’isola ben
                    cato prima e che, forse, avrebbe me-  al  di  là  della  denuncia  dell’impo-
                    ritato  da  parte  del  Siragusa  una   stura.
                    maggiore  attenzione  alle  scelte  del   A mo’ di conclusione può essere
                    governo napoletano nell’appoggiare e   utile ricordare che al Vella, dai primi
                    utilizzare, a suo vantaggio, il Consi-  anni  del  secolo  XIX,  libero  dal  car-
                    glio d’Egitto. Era, questo, la traduzio-  cere  e  tornato  in  possesso  dei  suoi




                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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