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28 Giorgio Del Zanna
Anche l’arcivescovo di Milano dell’epoca, il card. Ildefonso Schuster,
benché fosse un fine studioso e ammiratore della tradizione religiosa
orientale, dal punto di vista teologico ed ecclesiologico non sembrò di-
scostarsi da quella che era la mentalità dominante delle gerarchie cat-
toliche del tempo nei confronti dei non-cattolici . Le obiezioni avan-
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zate dalla Chiesa ambrosiana furono insormontabili, costringendo gli
armeni a interrompere il cantiere in corso per aprirne un altro su un
terreno molto più periferico, nella zona di Lambrate, dove su un nuovo
appezzamento di proprietà della famiglia Serapian fu avviata, su pro-
getto degli architetti Israelian e Surian, la costruzione della chiesa dei
Santi Quaranta Martiri di Sebaste (l’attuale città turca di Sivas) inau-
gurata nel settembre del 1958 . Costruita secondo i canoni del più
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classico stile armeno, la chiesa è - assieme alla valdese, luterana, an-
glicana e battista - tra i pochi edifici cristiani di culto non cattolico
costruiti a Milano. Alla cerimonia di consacrazione, officiata dal pa-
triarca armeno di Costantinopoli, erano presenti numerosi esponenti
della comunità armena italiana oltre ad alcuni vescovi armeni giunti
dalla Francia e dal Medio Oriente.
I festeggiamenti si prolungarono per una settimana, durante la
quale non risultano contatti ufficiali di alcun tipo da parte dell’Arci-
diocesi di Milano, allora guidata dal card. Giovanni Battista Montini.
Così era stato anche in occasione della visita nel capoluogo lombardo,
nell’aprile del 1956, della massima autorità religiosa armena, il Ka-
tholikos di tutti gli armeni Vasken I, in Italia dopo la sua elezione per
incontrare le principali realtà armene italiane . Nel 1970 queste me-
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desime personalità – Vasken I e Paolo VI – saranno protagoniste di un
solenne incontro di ben altro tenore in Vaticano, a testimonianza del
mutamento impresso dal Concilio Vaticano II alle relazioni tra le
Chiese cristiane . A metà degli anni Cinquanta, la percezione italiana
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del mondo armeno era dominata da un senso di lontananza e di estra-
neità, accentuata ulteriormente dalla tendenza di alcune testate gior-
26 Sui rapporti tra Ildefonso Schuster e l’Oriente cristiano si veda E. Nobili, Ildefonso
Schuster e il rinnovamento cattolico (1880-1929), Guerini, Milano, 2011, pp. 38-43.
27 Si veda https://www.chiesaarmena.org/it/chi-siamo/, ultima consultazione
maggio 2021.
28 Esaminando la cronologia – ricavata dalle agende dell’arcivescovo – per il mese di
aprile del 1956 non c’è alcuna evidenza di contatti tra la Chiesa di Milano e la Chiesa
apostolica armena, così anche in relazione al settembre del 1958. Si veda G. Adornato,
Cronologia dell’episcopato di Giovanni Battista Montini a Milano, 4 gennaio 1955-21 giu-
gno 1963, Istituto Paolo VI, Brescia, 2002, pp. 229-241 e pp. 507-514.
29 Sull’incontro tra Paolo VI e Vasken I, si veda https://www.vatican.va/con-
tent/paul-vi/fr/speeches/1970/documents/hf_p-vi_spe_19700512_vasken-i-dichiara-
zione.html.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)