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Gli Armeni in Italia nella seconda metà del ‘900                  31


                    terizzò specialmente la vita della Casa Armena di Milano mostra l’in-
                    tento dei membri della comunità di affermare la propria “armenità” in
                    quanto italiani e la propria “italianità” in quanto armeni.


                    Gli armeni italiani tra il ’68 e la globalizzazione

                       Gli anni Sessanta segnarono una svolta nella vita della diaspora
                    armena in Italia, soprattutto per l’affacciarsi della nuova generazione
                    dei figli i quali, a differenza dei loro genitori, erano in massima parte
                    nati e cresciuti in Italia. La nuova generazione, nata a cavallo del
                    secondo conflitto mondiale, presentava tratti peculiari, a cominciare
                    dal sentirsi pienamente italiana, un’identità che tendeva a prevalere
                    rispetto a quella armena, cui spesso apparteneva solo uno dei geni-
                    tori che, in molti casi, aveva contratto matrimonio con un coniuge
                    non armeno. L’elevato numero di matrimoni misti testimoniava l’alto
                    grado di integrazione degli armeni, un dato che, se da una parte, ne
                    attestava  la  grande  propensione  ad  adattarsi  al  contesto  italiano,
                    dall’altra,  comportava  però  inevitabilmente  un  indebolimento  del
                    senso di appartenenza all’identità di origine nelle nuove generazioni.
                    Per effetto della legge italiana, inoltre, i figli di madre armena assu-
                    mevano il cognome italiano del padre, perdendo uno dei principali
                    tratti identitari distintivi che ancora oggi identificano gli italiani di
                    origine armena .
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                       Le  differenze  generazionali  tesero  a  emergere  nella  crescente  di-
                    stanza che si evidenziò tra la dirigenza delle associazioni armene – ap-
                    partenente alla “prima generazione” – e i giovani che sembravano non
                    trovarsi più a proprio agio all’interno di tali realtà, tanto da crearne di
                    proprie come l’Associazione Giovanile Armena, fondata a Milano sul
                    finire degli anni ’60, e il Gruppo Culturale Giovani Armeni, sorto nella
                    medesima città agli inizi del decennio successivo. Entrambe le asso-
                    ciazioni rimarcavano il carattere generazionale di tali sodalizi, con una
                    chiara presa di distanza dalle organizzazioni armene esistenti e con la
                    volontà di sottolineare una diversità rispetto agli adulti. I fattori socio-
                    demografici rendevano la nuova generazione armena intrinsecamente
                    diversa da quella precedente, ma non va sottovalutato anche il clima
                    culturale che stava attraversando l’Italia, un fermento riconducibile a



                       37  Scorrendo i dati del censimento del 1971 si nota come su un campione di 450
                    adulti il 72% era sposato con un coniuge italiano. Allo stesso modo, su un campione di
                    408 giovani, solo il 15% era figlio di entrambi i genitori armeni. Inoltre il 65% del cam-
                    pione dichiarava di avere nomi italiani. Si veda le tabelle riportate da A. Manoukian,
                    Presenza armena, cit., p. 127.


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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