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32 Giorgio Del Zanna
quell’articolato movimento di idee ed esperienze, particolarmente vi-
vace nel mondo giovanile, che fu il Sessantotto . Molti giovani armeni
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furono in modi diversi testimoni partecipi di quegli eventi e ne subi-
rono gli effetti negli anni successivi, a testimonianza di una genera-
zione ormai pienamente inserita nelle dinamiche socio-culturali ita-
liane. Alcuni dei tratti tipici della contestazione sessantottina si ritro-
vano, infatti, anche nel dibattito che caratterizzò lo “scontro” genera-
zionale interno alla comunità armena: la spinta anti-istituzionale, la
critica ai “padri”, la ricerca di forme aggregative diverse rispetto a
quelle tradizionali, l’attenzione ai linguaggi artistici, il desiderio di af-
fermare il proprio protagonismo attraverso nuovi canali di comunica-
zione come riviste, ciclostilati e così via.
È sintomatico che la principale critica diretta ai giovani da parte
della dirigenza armena fosse quella di essere troppo “italiani”, espri-
mendo implicitamente il timore di un allentarsi dei legami con le radici
storico-culturali armene. Si tratta di un rilievo che, d’altro canto, foto-
grafava un mutamento reale avvenuto all’interno della diaspora ar-
mena italiana destinato ad avere dei riflessi non solo nelle relazioni
intergenerazionali, ma anche nel rapporto con la memoria e il passato
storico degli armeni che per i genitori si poneva in termini “esisten-
ziali”, mentre per i giovani era questione più di carattere politico-
culturale.
Il nuovo protagonismo dei giovani armeni trovò espressione nel pe-
riodico «La Voce – Zain», pubblicato nel gennaio 1975 con l’intento di
essere uno strumento di riflessione e dibattito all’interno della comu-
nità armena. Sebbene nel titolo si rimarcasse il doppio registro lingui-
stico, il periodico era scritto prevalentemente in italiano. D’altro canto,
era convinzione dei suoi redattori, a cominciare da Rita Agopian, che
il futuro della comunità armena dovesse passare da un’apertura verso
il mondo esterno, attraverso un processo di contaminazione, una po-
sizione che si discostava profondamente da quella più tradizionale
della dirigenza e che si poneva in sintonia con il clima dell’epoca in cui
il tema delle identità (razziali, etniche, di genere) era molto presente e
affrontato nell’ottica dell’ibridazione, dell’intreccio e del métissage
come condizioni necessarie a rendere vitali tali identità pena il loro
esaurirsi.
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38 A. Giovagnoli, Sessantotto. La festa della contestazione, Edizioni San Paolo, Cini-
sello B., 2018, pp.13-16.
39 «La Voce -Zain», 1, 1 (1975), p. 2.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)