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36 Giorgio Del Zanna
mondo arabo – un importante fonte d’ispirazione . Attraverso questi
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giovani armeni, le drammatiche vicende mediorientali coinvolsero
molto più da vicino la comunità armena ma anche la società italiana,
in una stagione in cui i giovani, per effetto della minaccia atomica e
sotto la spinta dei processi di decolonizzazione, stavano maturando
un’inedita “coscienza globale” .
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In un mondo giovanile inquieto e attraversato da vivaci fermenti,
tra i giovani armeni emersero spinte molto diverse tra loro, anche se
in qualche modo convergenti nel cercare di rispondere in modo nuovo
alla questione indicata dal termine armeno hayabahbanoum, cioè la
«conservazione dell’armenità», un’idea che solitamente veniva decli-
nata in termini nostalgici e a tratti folkloristici . Da una parte, a Mi-
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lano, prese avvio l’esperienza, animata dal giovane armeno di origini
iraniane Herman Vahramian, di I/COM, un istituto di ricerca sulle
«culture non dominanti» che intendeva offrire uno spazio di confronto
tra artisti e intellettuali e uno strumento di comunicazione per diffon-
dere le «culture minoritarie». All’insegna di un certo avanguardismo
che vedeva nell’azione culturale un atto politico di trasformazione della
realtà, I /COM intendeva porsi su una linea di rottura rispetto all’at-
teggiamento conservativo presente nella diaspora, cercando di valoriz-
zare l’identità armena in un dialogo vitale con le altre espressioni ar-
tistiche ma anche aprendosi agli apporti di altre culture in un conti-
nuo processo di contaminazione .
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Dall’altra parte, a Roma, prese forma un collettivo politico, collegato
agli ambienti della sinistra extraparlamentare e ai movimenti palesti-
nesi, deciso a portare avanti una lotta per l’indipendenza dei territori
armeni, ritenendo questa via molto più efficace per difendere l’arme-
nità rispetto alle precedenti esperienze considerate fallimentari poiché
troppo rivolte al passato e tese a conservare, in modo passivo, il patri-
monio culturale armeno. Espressione del collettivo della “nuova sini-
stra armena” fu la rivista «Zeitun» – il cui primo numero uscì nel 1979
– che riprendeva significativamente il nome della località anatolica
47 A. Zahiri, Frantz Fanon in Iran: Darling of the Right and the Left in the 1960s and
1970s, «International Journal of Postcolonial Studies», 23 (2021), pp. 506-525. Si veda
anche R. Ouaissa, Frantz Fanon: The Empowerment of the Periphery, «Middle East - Top-
ics &Amp; Arguments», 5 (2015), pp. 100-106.
48 A. Giovagnoli, Storia e globalizzazione, Laterza, Roma-Bari, 2003, pp. 57-63.
49 Sul concetto di hayabahbanoum si vedano le riflessioni di N. Seferian, The Arme-
nian Identity and Armenian State, https://www.evnreport.com/raw-unfiltered/the-ar-
menian-identity-and-the-armenian-state.
50 Nato a Teheran da genitori armeni, Herman Vahramian studia prima a Roma e
poi si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1962. Pittore, scultore, grafico,
giornalista, organizzatore di eventi, nel 1977 fonda I/Com. Sulla figura e l’attività di
Vahramian esiste un ricco portale http://www.zatik.com/vahramian/default.asp.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)