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Gli Armeni in Italia nella seconda metà del ‘900 37
nota per un famoso episodio di resistenza degli armeni durante i mas-
sacri operati dal governo ottomano nel 1915. La postura rivoluzionaria
assunta dal collettivo e la propensione di alcuni esponenti di «Zeitun»
a guardare positivamente alla lotta armata furono, però, all’origine di
un acceso dibattito che finì per creare un solco profondo anche tra gli
stessi giovani armeni .
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L’attivismo politico dei giovani armeni non era, infatti, privo di ri-
svolti problematici, soprattutto a causa dell’attività terroristica dispie-
gata in Europa, tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni
Ottanta, dal movimento Asala, un’organizzazione di stampo marxista-
leninista fondata a Beiruth nel 1975 da Haroutyun Takoushian, alias
Hagop Hagopian, con il sostegno di frange del movimento di libera-
zione palestinese, finalizzata a colpire diplomatici turchi all’estero con
lo scopo di costringere la Turchia a riconoscere le proprie responsabi-
lità nel genocidio del 1915 e richiamare l’attenzione internazionale
sulla questione armena . L’Italia rappresentava agli occhi dell’Asala
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un teatro rilevante soprattutto per il ruolo di snodo che la penisola
rivestiva per l’emigrazione armena diretta soprattutto negli Usa. Si
trattava dunque non solo di colpire gli interessi turchi in Italia, ma
anche di costringere il paese a cessare di favorire tale emigrazione,
sostenuta soprattutto da organizzazioni che facevano capo al Vaticano
come Icmc .
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Gli attentati compiuti dall’Asala in Libano e in seguito a Parigi,
Vienna, e anche a Roma dove furono realizzati quattro attacchi tra il
1977 e il 1981 contro alcuni diplomatici e uffici di rappresentanza tur-
chi, gettarono un’ombra di sospetti sugli armeni e su quanti si batte-
vano per la causa armena. I contatti tra alcuni membri dell’Asala attivi
in Italia con esponenti delle Brigate Rosse spinsero nel 1981 le auto-
rità italiane, preoccupate di una possibile escalation di violenza, a cer-
care una mediazione, tramite emissari dell’OLP, per scoraggiare i
51 «Zeitun», 1 (1979). Pubblicata agli inizi come supplemento del periodico «Lotta
continua», dal 1983 ottenne l’autorizzazione alla pubblicazione come rivista indipen-
dente, sotto la direzione di Paolo Gentiloni Silveri.
52 Sul movimento Asala si veda il rapporto della Cia del 1983, in https://web.ar-
chive.org/web/20201128180933/https://www.cia.gov/library/readingroom/docs/CIA-
RDP85T00283R000400030009-2.pdf.
53 L’Icmc fu creata nel 1951 dalla collaborazione tra papa Pio XII, mons. Giovanni
Battista Montini, Sostituto della Segreteria di Stato vaticana e l’avvocato americano Ja-
mes J. Norris, per sostenere le organizzazioni cattoliche che operavano nel ricolloca-
mento delle migliaia di profughi e rifugiati della seconda guerra mondiale. Tra la fine
degli anni Settanta e primi anni Ottanta, la sede dell’Icmc in Turchia, a Istanbul, fu
particolarmente attiva nel ricollocamento di rifugiati provenienti da tutta la regione del
Medio Oriente, tra cui non pochi armeni. Si veda https://www.icmc.net/who-we-
are/history/.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)