Page 38 - 1
P. 38

38                                                    Giorgio Del Zanna


                militanti armeni da ulteriori azioni nella penisola . Tutto ciò ebbe im-
                                                               54
                portanti ripercussioni sull’opinione pubblica: in Turchia le rivendica-
                zioni armene vennero accostate a quelle del PKK curdo, mentre in Eu-
                ropa si tendeva ad associarle a quelle dei movimenti terroristi palesti-
                nesi particolarmente attivi in quegli anni in diversi paesi.
                   All’interno della comunità armena italiana tutto ciò giocò contro il
                movimentismo dei giovani, ritenuto dalla dirigenza un possibile ter-
                reno di discredito che avrebbe potuto avere pesanti conseguenze ne-
                gative su tutti gli armeni presenti nella penisola. La vicenda evidenzia
                i contrasti presenti all’interno della comunità armena e la distanza
                tra  generazioni  –  per  quanto  non  fossero  mancate  forti  divergenze
                anche all’interno delle stesse realtà giovanili – anche se va sottoli-
                neato come il nuovo protagonismo dei giovani armeni, nonostante i
                limiti  di  alcune  iniziative,  abbia  contribuito  in  realtà  a  rafforzare
                l’identità armena attraverso una più convinta apertura della comu-
                nità al contesto esterno, rivitalizzando tale identità in uno scambio
                reciproco con la cultura e la società contemporanea. L’eredità forse
                più  significativa  di  un  decennio  piuttosto  convulso  resta  il  rilievo
                pubblico assunto dalla memoria del genocidio del 1915, destinato a
                porsi come momento cruciale di riconoscimento della comunità ar-
                mena all’interno della società italiana.
                   Negli anni Ottanta, tale nuova consapevolezza trovò riflesso all’in-
                terno della comunità nel dibattitto sulla “causa armena” che venne
                sempre  più  assunta  come  punto  cruciale  di  resistenza  all’assimila-
                zione, un problema di lungo periodo con cui gli armeni italiani si erano
                misurati sin dal dopoguerra. La “causa armena”, in realtà, era stata
                portata  alla  ribalta  durante  la  sanguinosa  stagione  di  attività
                dell’Asala: nella diaspora armena, infatti, vi era stata una prima fase
                in cui molti, pur non approvando la violenza, avevano condiviso le ra-
                gioni dei militanti armeni che combattevano «per un ideale che [era]
                l’ideale dell’intero popolo armeno» . In un clima fortemente segnato
                                                 55
                dalla violenza politica, non pochi armeni avevano ritenuto che le azioni
                dei membri dell’Asala, pur deprecabili, avessero contribuito ad accen-
                dere l’attenzione dell’opinione pubblica sulla vicenda armena. Agli oc-
                chi di molti erano sbagliati i mezzi ma non gli scopi della battaglia
                intrapresa dall’Asala. Solo il crescere della violenza – culminata nell’ef-
                ferato  attentato  compiuto  nel  luglio  del  1983  all’aeroporto  di  Parigi



                   54  G. Olimpio, L’Asala e il terrorismo anti turco per vendicare il genocidio armeno,
                «Corriere della Sera», 12 aprile 2017, https://www.corriere.it/extra-per-voi/2017/04/
                12/asala-terrorismo-anti-turco-vendicare-genocidio-armeno-3ff7fe8a-1f55-11e7-a630-
                951647108247.shtml.
                   55  P. Zecchin, Editoriale, «La Voce», 5, 10 (1980), p. 1.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   33   34   35   36   37   38   39   40   41   42   43