Page 98 - 1
P. 98
366 Rossella Cancila
circostanze della peste ma anche a livello preventivo per mantenere la
salute in generale.
Senza dubbio il medico siciliano si collega infatti alla letteratura
vigente, Ippocrate e Galeno sono i suoi riferimenti , ma tiene conto
22
della epidemiologia contagionista di Fracastoro, come anche dell’im-
portanza dell’esperienza e dell’osservazione del paziente derivata dai
dettami metodologici di Paracelso. Il nucleo centrale del pensiero di
matrice ippocratico-galenica era rappresentato dalle res non naturales,
codificate dalla tradizione umoralistica in sei elementi regolabili attra-
verso il comportamento e la volontà: alimentazione, ritenzione ed eva-
cuazione, clima e aria, moto e quiete, sonno e veglia, passioni
dell’animo. Si tratta di uno schema, che ci riporta agli albori della me-
dicina greca e che transita nel medioevo attraverso la tradizione araba,
come d’altra parte è ormai abbastanza noto . L’ambiente medico sa-
23
lernitano, col quale Ingrassia era entrato a stretto contatto, aveva già
percorso questa traiettoria, riprendendola nel corso del Cinquecento
attraverso la ripubblicazione a più riprese del corpus del Regimen Sa-
nitatis Salernitanum . Indubbiamente suscita interesse lo sguardo
24
personale di Ingrassia – accademico di elevata statura – in questa di-
rezione, ma anche l’ampliarsi dell’orizzonte per l’influenza della dot-
trina dei seminaria di Fracastoro, come la sua attenzione alla dimen-
sione reale della cura e dell’igiene, attraverso consigli e indicazioni che
potevano facilmente essere messi in atto nella vita quotidiana, tanto
più perché scritti in volgare – dettaglio non trascurabile. Appare inoltre
particolarmente interessante il riferimento a usi e pratiche vigenti nel
contesto siciliano: non una dimensione astratta dunque, ma forte-
mente ancorata alla realtà del suo tempo con la competenza e l’auto-
revolezza del medico severo e inflessibile, come dimostrò nella gestione
dell’emergenza a Palermo nel 1575, dove emersero le sue notevoli ca-
pacità organizzative .
25
Come protomedico del regno ed esponente di punta della Deputa-
zione di sanità affrontò la peste non solo sul piano teorico, in relazione
22 Si veda il trattato Igiene di Galeno in sei libri: in particolare Galeno, La salute (De
sanitate tuenda - Libro I), a cura di Sabrina Grimaudo, Duepunti edizioni, Palermo,
2012.
23 Per la tripartizione tra cose naturali, non naturali e contro natura, cfr. H. Mikkeli,
Hygiene in the Early modern medical Tradition, Academia Scientiarum Fennica, Helsinki,
1999, pp. 14-32. Sull’argomento cfr. anche L. García Ballester, On the Origin of the Six
Non-Natural Things in Galen, in J. Kollesch, D. Nickel (eds.) Galen und das hellenistische
Erbe, Franz Steiner Verlag, Stuttgart, 1993, pp. 105-115.
24 Cfr. A. Musi, La disciplina del corpo. Le Arti mediche e Paramediche nel Mezzogiorno
moderno, Guida, Napoli, 2011, pp. 84-89.
25 Si rinvia a R. Cancila, Salute pubblica e governo dell'emergenza: la peste del 1575
a Palermo, «Mediterranea-ricerche storiche», n. 37 (2016), pp. 231-272. Sulla gestione
della peste a Palermo, cfr. anche S.K. Cohn, Cultures of Plague cit.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)