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658 Pierre Niccolò Sofia
centrati sui Mari Arabici e l’Oceano Indiano che continuano a collegare
l’Asia e il Mediterraneo nel XVIII secolo . L’esempio del traffico egi-
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ziano aiuta a chiarire meglio questo aspetto.
Nel Settecento, i veneziani sono la seconda nazione europea per im-
portanza in Egitto, dopo i francesi. Il commercio dei primi ha però delle
caratteristiche diverse rispetto a quello dei secondi che, dopo il 1730,
abbandonano progressivamente l’acquisto del caffè di Moka, in ra-
gione della concorrenza di quello antillese a Marsiglia, e si concentrano
sul traffico dei tessuti . Per i veneziani, al contrario, il caffè rimane
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«l’anima del nostro commercio» e Venezia continua ad attirarne con-
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siderevoli quantità per tutto il secolo, certo in compagnia di altri pro-
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dotti orientali come lo zafferano e l’incenso .
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Tali merci arrivano al Cairo dalla Penisola Arabica e dall’Oceano
Indiano, attraverso lo snodo commerciale di Gedda, e per acquistarle
i veneziani fanno ricorso (nella maggior parte dei casi) a quello che
Michel Morineau ha descritto come «baratto anticipato», vale a dire
uno scambio differito in cui il mercante locale riceve le merci dal ne-
goziante europeo e, alla data stabilita, deve essere di ritorno con le
merci che sono state concordate come pagamento .
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In questo tipo di scambio, avere a disposizione dei prodotti da offrire
in contropartita si rivela quindi fondamentale, soprattutto se si tratta
di articoli che i negozianti locali possono rispedire verso Gedda e
l’Oceano Indiano in contropartita del caffè, delle spezie e dei tessuti
che essi importano. A costituire il nerbo dei «ritorni» verso Gedda non
54 A. Raymond, Artisans et commerçants au Caire au XVIII e siècle cit.; R. Barendse,
Arabian Seas, 1700-1763, vol. I e III, Brill, Leida, 2009.
55 C. Carrière, Négociants marseillais au XVIII e siècle. Contribution à l’étude des éco-
nomies maritimes, Institut Historique de Provence, Marseille, 1973, p. 359-374; A. Ray-
mond, Artisans et commerçants au Caire au XVIII e siècle cit., pp. 155-157, pp. 180-184.
56 Asve, Vsm, Prima serie, b. 609, fasc. 2 «Estratti registri 1748-1784», c.s.n.
23.08.1792. Nel 1762, il caffè rappresenta più del 75% del valore delle merci spedite da
Alessandria d’Egitto a Venezia, Asve, Vsm, Prima serie, b. 605.
57 A. Raymond, Artisans et commerçants au Caire au XVIII e siècle cit., pp. 136-137;
M. Costantini, Venezia capitale del caffè. Un profilo di storia economica tra Sei e Sette-
cento, in Angelo d’Orsi (a cura di), Il caffè, ossia brevi e vari discorsi in area padana,
Banca Antoniana, Milano, 1990, pp. 31-43.
58 «Tre sono li generi principali a quali vi s’appigliano li veneti colle comprede, asfori,
insensi, e caffè; ben differente dall’altre nazioni, che ad una somma considerabile, mas-
sime la Francia, tellarie caricano le navi per Marsiglia facendone il comercio colla Spa-
gna», Asve, Vsm, Prima serie, b. 639, 15.10.1746.
59 Tutti i prodotti rientranti nello scambio ricevono un’espressione monetaria,
M. Morineau, Naissance d’une domination: marchands européens, marchands et
marché du Levant aux XVIII e et XIX e siècles, in M. Morineau (eds.), Pour une histoire
économique vraie, Presses Universitaires de Lille, Lille, 1985, pp. 295-326, pp. 299-
301 in particolare.
Mediterranea – ricerche storiche – Anno XIX – Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)