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Nicchie commerciali e resilienza dei sistemi economici mediterranei di età moderna... 661
ziane a Ponente, anche se è ormai assodato l’impiego di questi prodotti
nei traffici oceanici e nella tratta degli schiavi .
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Per precisare questi mercati, è stato necessario incrociare le fonti
veneziane con quelle britanniche, francesi e portoghesi , vale a dire
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con quelle dei paesi protagonisti nel commercio atlantico degli schiavi
nel XVIII secolo . Questa operazione ha richiesto uno sforzo di armo-
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nizzazione considerevole, ma ha prodotto dei risultati globalmente coe-
renti: Lisbona emerge come il centro del commercio occidentale delle
perle di vetro veneziane (circa il 50% del mercato); la Gran Bretagna è
la seconda destinazione per importanza e, negli anni 1760 e 1770, i
porti britannici attirano più o meno la stessa quantità di perle di Li-
sbona. Amsterdam è un centro di riesportazione delle perle veneziane
verso la Gran Bretagna e, probabilmente, i porti negrieri francesi del
nord-ovest, ma dopo gli anni 1760 la città olandese perde di impor-
tanza, forse anche per il declino della partecipazione olandese alla
tratta. Marsiglia, che per la maggior parte del secolo svolge il ruolo di
piazza intermediaria tra Venezia e i porti negrieri francesi (Nantes, La
Rochelle, Bordeaux, Le Havre etc.) , comincia a attirare flussi consi-
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derevoli di perle solo dagli anni 1780, quando gli armatori marsigliesi
iniziano a investire nelle campagne di tratta in Atlantico e nell’Oceano
Indiano . Cadice, invece, rimane una destinazione di minore impor-
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tanza per le perle veneziane.
A partire da tutti questi porti, le conterie e le manifatture a lume di
Venezia entrano in circuiti di scambio veramente globali. Le coste afri-
cane occidentali sono il mercato principale di questo commercio: le
67 Si vedano, ad esempio, S.B. Alpern, What Africans got for their slaves: a master
list of European trade goods, «History in Africa», n°22, 1995, p. 5-43; F. Trivellato, Echi
della periferia cit.; S. Guerrero, Venetian Glass Beads and the Slave Trade from Liver-
pool, 1750-1800, «Beads: Journal of the Society of Bead Researchers», n°22, 2010, pp.
52-70; A.M. Carlos, F.D. Lewis, Commerce by a Frozen Sea, University of Pennsylvania
Press, Philadelphia, 2010.
68 Asve, Vsm, Registri, regg. 3, 7, 11, 18, 21, 27, 34, 45, 51, 55, 62, 66, 71, 76, 79,
86, 89, 99, 108, 115, 116, 117, 122, 123, 128, 130, 131; ivi, Prima serie, b. 909-910,
913-918.
69 Tna, Cust-3, 4-8, 9-14, 15-27, 28A, 28B, 29-80; Tna, Cust-17, 7-18, 20-22;
Toflit18; Antt, Projecto reencontro, microfilm 103, 105, 108, 110; Ahmop, SGC/06; Ine,
Ineg2448.
70 Si veda il Trans-Atlantic Slave Trade Database, https://www.slavevoyages.org/;
H.S. Klein, The Atlantic Slave Trade, Cambridge University Press, New York, 1999; O.
Pétré-Grénouilleau, Les traites négrières. Essai d’histoire globale, Paris, Éditions Gal-
limard, 2004.
71 A. Kouame, Les cargaisons de traite nantaises au XVIII e siècle. Une contribution à
l’étude de la traite négrière française, tesi di dottorato sotto la direzione di Christian
Hermann, Université de Nantes, Ufr de Histoire et d’Archéologie, Nantes, 2005.
72 G. Buti, Marseille, port négrier au XVIII e siècle, «Cahiers des Anneaux de la Mé-
moire», n°11, 2007, pp. 163-178.
Mediterranea – ricerche storiche – Anno XIX – Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)