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692 Laura Sciascia
figli, cresciuti alla corte di Giacomo II, tornarono in Sicilia ormai
adulti. Isabella sposò Ponç Ugh d’Empúries detto Malgaulí, e poi rima-
sta vedova e ormai matura, colui che sarà la colonna del partito cata-
lano in Sicilia, Raimondo Peralta, conte di Caltabellotta, mentre Eleo-
nora, la cui straordinaria bellezza è stata cantata da Giovanni Boccac-
cio, dopo una serie di trattative matrimoniali fallite, sposò nel 1316 un
membro della più prestigiosa famiglia di parte latina, Giovanni Chia-
romonte che sarà detto il giovane, conte di Modica . Questa prima
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famiglia morganatica del giovane sovrano, nata negli anni di più com-
pleto isolamento della Sicilia, mostra tanto per la scelta della partner,
di famiglia catalana vicina a Pietro il grande, che per i nomi scelti per
i figli (Alfonso, e Isabella, come i fratelli maggiori, Sancho, come un
fratellastro illegittimo) il forte attaccamento di Federico, malgrado la
violenta rottura, alla sua famiglia e all’identità catalana, poi confer-
mata nel suo testamento .
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Rifiutando la prima proposta di matrimonio per la sua primogenita
Federico III aveva dichiarato che non voleva prendere impegni troppo
precoci per permettere alle figlie di scegliere tra il chiostro e il matri-
monio: ma pensava in realtà a un progetto ben preciso, e cioè al mo-
nastero clariano di Messina, fondato da sua madre dopo la morte del
primogenito Alfonso, in cui Costanza progettava di ritirarsi, e dove ve-
nivano educate le principesse della casa reale. Ad entrare nel mona-
stero sarà la terza figlia, Caterina, che ne sarà badessa, e vi morirà nel
1341, ancora giovane, «in odore di santità» secondo Francesco Testa,
biografo di Federico III .
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Intanto cominciavano le trattative matrimoniali per le nipoti, figlie
di Pietro II, associato al trono nel 1323, dopo il matrimonio con
Messina, 1996, p. 39; su Sibilla contessa di Sialar, M.A. Russo, I Peralta e il Val di Mazara
nel XIV e XV secolo, Sciascia, Caltanissetta-Roma, 2003, p. 363; sul primogenito del ménage
educato alla corte aragonese e la gioia di Federico III nel rivederlo adulto, ancora Muntaner,
cap. 243: «E lo senyor rey feu se venir de Cathalunya son fill Nalfonso Fraderich que nodria
ab lo senyor rey Darago, e de Cathalunya ell sen mena companya de cauallers e de fills de
cauallers e daltra gent. E de Barcelona vench en Sicilia, e fon gran goig al senyor son pare,
com lo vae tant gran e de tant bell tayll». Le rendite maltesi ereditate da Isabella e il titolo di
conte di Malta conferito ad Alfonso sono altrettante conferme del legame dei Solanell e della
famiglia illegittima di Federico III con Malta.
70 Su questi matrimoni, v. L. Sciascia, Il seme cit., M.A. Russo, I Peralta cit.
71 Sul testamento, P. Colletta, Strategia d’informazione e gestione del consenso nel
regno di Sicilia: la sepoltura di Federico III, «Mediterranea. Ricerche storiche», 4 (agosto
2005), pp. 221-234.
72 Doveva avere circa vent’anni. L’odore di santità di cui parla il biografo di Federico
III non è suffragato da nessuna testimonianza coeva. Il fatto che le principesse siciliane
venissero educate nel monastero messinese si deduce dall’inveterata tradizione secondo
la quale non solo Costanza, ma anche Eufemia, Bianca e Violante fossero monache.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)