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Sulle tracce delle principesse migranti. Un dossier siciliano 691
seguito sarà detto «dal fermaglio» (in fibulis), con riferimento ad un ri-
tratto ora perduto, era il secondo figlio maschio dell’imperatore. Il
primo figlio della coppia, data la tenera età dello sposo, nacque dopo
nove anni, nel 1337: seguirono a distanza ravvicinata altri due maschi
e una femmina. È più che probabile che Elisabetta abbia trascorso
gran parte della sua vita coniugale nella formidabile residenza dei Wit-
telsbach, il castello di Traunsitz, presso Landshut, dove un secolo
prima aveva tenuto corte il suo grande antenato, l’imperatore Federico
II con i suoi minnesänger. Il matrimonio, consumato tardi, fu brutal-
mente concluso dalla peste nera: morta a quarant’anni proprio a Land-
shut, quando Stefano non aveva ancora ereditato dal padre il titolo di
duca di Baviera, Elisabetta è sepolta nel Pantheon reale dei Wittel-
sbach, nella Frauenkirche di Monaco di Baviera. Stefano le soprav-
visse a lungo e si risposò dopo dieci anni di vedovanza con Margarethe
di Norimberga, da cui non ebbe figli. I tre figli maschi di Stefano ed
Elisabetta si divisero le varie parti della Baviera (Ingolstadt, Landshut
e München), mentre l’unica figlia, Agnese, sarà regina di Cipro, come
lo era stata sua zia Costanza.
I matrimoni di Costanza rientravano nella politica commerciale della
Corona d’Aragona, il matrimonio bavarese e quello del primogenito Pietro
con la nipote del duca Enrico di Carinzia continuavano la tradizione ghi-
bellina: il doppio binario della politica matrimoniale di Federico III rispec-
chia la doppia anima, catalana e imperiale, del suo regno e mostra il sa-
piente equilibrio con cui il sovrano riuscì a gestire per quarant’anni una
situazione di estrema precarietà tanto sul piano internazionale che su
quello interno, dove il potere delle grandi famiglie feudali minacciava dav-
vicino la monarchia mentre la coesione delle forze che avevano consentito
la sopravvivenza del Regno si deteriorava rapidamente.
Anche nella gestione dei matrimoni delle figlie illegittime si intuisce
questa doppia anima del regno di Federico III, che sfiora la schizofre-
nia, e che verrà fuori drammaticamente alla sua morte. Prima delle
nozze con Eleonora d’Angiò durante il lungo celibato a cui lo costrin-
geva l’isolalamento Federico aveva avuto una relazione di tipo coniu-
gale con una nobile dama catalana, Sibilla Solmella secondo Munta-
ner: un cognome non siciliano, che ho identificato a suo tempo con
quello di una famiglia valenzana, i Solanell. Dalla relazione erano nati
ben cinque figli, tre maschi e due femmine, Isabella ed Eleonora : i
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69 Sibilla, che in un documento del 1338 che abbiamo solo in una tarda copia viene
definita magnificam dominam Sibillam comitissam comitatus Sialar dopo Caltabellotta dovette
tornare in Catalogna, e si dev’essere sposata con un nobile catalano di notevole rango (R.
Muntaner, Cronica, cap. 248). Per i Solanell in Sicilia, L. Sciascia, Il seme nero, Sicania,
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)