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688 Laura Sciascia
trattare la nipote con benevolenza . Le difficoltà si manifestarono su-
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bito. La fine improvvisa del re e la giovinezza della regina provocarono
sospetti e pettegolezzi: in particolare si insinuava che Costanza
amasse «con poco decoro» Giovanni Agapito, gentiluomo di nascita mo-
desta ma di enormi ricchezze, e per di più privo di eredi, considerato
traditore e sospettato persino di aver avvelenato re Enrico. Indignata,
Costanza si appellò al nuovo re, Ugo IV, nipote del defunto marito, che
sottopose il caso alla gran Corte. Ma il verdetto non fu favorevole alla
regina, che, offesa, si ritirò a Famagosta, in attesa delle galee che
l’avrebbero riportata in Sicilia. Ma le galee tardavano, e la regina mi-
nacciò di imbarcarsi su una fusta, piccola e veloce imbarcazione in
partenza per la Sicilia, costringendo così il re, che voleva mantenere
buoni rapporti con la Sicilia e l’Aragona, a fornirle una scorta di tre
galee: Costanza lasciò Cipro il 2 marzo 1326: il mese dopo era in Sici-
lia, e suo zio Giacomo si felicitava per il suo ritorno .
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L’imprevista e precoce vedovanza di Costanza, e forse anche l’eco
dei pettegolezzi che aveva suscitato mise in crisi la politica matrimo-
niale siculo-catalana: erano in gioco la dote e il ricco dotario assegna-
tole dal marito e i buoni rapporti commerciali instaurati con Cipro.
All’inizio del 1325 Federico III si consultava col fratello in merito ad un
nuovo matrimonio della figlia: Umfredo (o Manfredi) di Montfort , di
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grande famiglia cipriota, aveva chiesto la mano di Costanza, ma Fede-
rico aveva saputo che Alfonso di Castiglia e l’erede al trono inglese
erano liberi, e chiedeva se era il caso di intavolare delle trattative. Gia-
como dice che non vede bene nessuna di queste possibilità e non ap-
prova neppure il matrimonio cipriota, degradante per una regina, e
invita il fratello ad accelerare il rientro in Sicilia della figlia, perché per
una donna del suo rango no és segura cosa de estar en terra estranya
en aytal balança, mentre estant en la vostra casa moltes bones coses
li porien exir, que no poden tan bé estant tan luny ne tan separada de
vós et de nós . Il matrimonio cipriota doveva comunque fallire, perché
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il papa, che in un primo tempo aveva concesso la dispensa, informato
da Roberto d’Angiò dell’entità del dotario di Costanza, si tirò indietro
56 J.E. Martinez Ferrando, Jaime II de Aragon. Su vida familiar, vol. I. Texto, Consejo
superior de investigaciones científicas, Barcelona, 1948, p. 273.
57 G.F. Loredan, Historie de’ re Lusignani cit., l. VI, pp. 315-317, Archivo de la Corona
de Aragón (d’ora in poi ACA) , reg. 249, f. 154r, cit. in S. Cingolani, J. Colomer Casami-
tjana, El matrimoni entre l’infant Pere cit.,
58 C. Ducange, E. Rey, Les familles d’outre-mer cit., p. 236.
59 ACA, reg. 339, c. 363r, citato in S. Cingolani, J. Colomer Casamitjana, El matri-
moni entre l’infant Pere cit.,
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)