Page 198 - 1
P. 198

724                                                        Igor Melani


                non si può scindere, tuttavia, da alcuni punti fermi . La presenza (già
                                                                  1
                sul finire del XIII secolo) di mercanti nelle Fiandre, legata alla produ-
                zione locale di tessuti, costituisce senz’altro il punto di partenza delle
                prime descrizioni del territorio da parte di osservatori toscani . Le ne-
                                                                            2
                cessità (o le opportunità) commerciali ed economico-finanziarie (fami-
                liari), si mischiano alle relazioni politico-militari (statuali), e sono te-
                stimoniate per il secolo XIV, ad esempio, dalle pagine dei Ricordi di
                Bonaccorso  Pitti.  In  linea  con  l’aderenza  guelfa  e  filo-francese  della
                Signoria  di  Firenze,  nel  1382  egli  si  reca  a  Parigi  e,  di  passaggio  a
                Courtray che definisce «grossa terra come Prato», assiste al saccheggio
                che le truppe francesi vi stavano compiendo per vendetta «d’una bat-
                taglia che i Fiaminghi vinsono a’ Francieschi […], come ne fanno men-
                zione le croniche di Filippo <Giovanni> Villani»; nel 1386, passando
                per Bruges alla volta dell’Inghilterra, vi incontra «quello Lucchese che
                fu mio compagno nella grande armata, e con lui […] uno altro Luc-
                chese» con cui decide di fare «compagnia» . Una tale compresenza di
                                                         3
                oggetti di interesse e di campi di indagine perdura nei due secoli suc-
                cessivi: in vista dell’apertura di una filiale del proprio Banco a Bruges,
                nel 1436, la famiglia Medici dette mandato al proprio fattore Bernardo
                Portinari di «darsi da fare, indagando sui costumi del luogo riguardo
                al commercio e ai cambi» ; ai mercanti lucchesi, l’Anversa  del XVI
                                         4
                secolo «doveva […] apparire, almeno fino ai travagliati anni Settanta e
                Ottanta, come il luogo ideale per tentare la fortuna: per “cercar esca”,
                secondo  la  colorita  espressione  di  Gherardo  Burlamacchi» .  Tali
                                                                             5


                   1  Cfr. R. Sabbatini, “Quali fiamminghi tra Guizzante e Bruggia”: immagini delle Fian-
                dre tra Medioevo ed Età moderna, in Europa e Mediterraneo tra Medioevo e prima Età
                moderna: l’osservatorio italiano, a cura di S. Gensini, Pacini, Pisa, 1992, pp. 207-237:
                pur non recente, il saggio ha una profondità di analisi storico-storiografica ancora oggi
                opportuna per mettere a fuoco alcune più recenti interpretazioni.
                   2  Sulla presenza di mercanti a Bruges, cfr. L. Galoppini, Mercanti toscani e Bruges
                nel tardo Medioevo, Plus, Pisa, 2009; Ead., Lucchesi e uomini di comunità a Bruges nel
                tardo Medioevo, in L. Tanzini, S. Tognetti (a cura di), “Mercatura è arte”. Uomini d’affari
                toscani in Europa e nel Mediterraneo tardomedievale, Viella, Roma, 2012, pp. 45-79; F.
                Guidi Bruscoli, Mercanti-Banchieri fiorentini tra Londra e Bruges nel XV secolo, ivi, pp.
                11-44. Più in generale per il ruolo delle Fiere commerciali delle Fiandre nel contatto tra
                mercanti italiani e Paesi Bassi si veda P. Stabel, Italian merchants and the Fairs in the
                Low Countries (12th-16th Centuries), in P. Lanaro (a cura di), La pratica dello scambio.
                Sistemi di fiere, mercanti e città in Europa (1400-1700), Marsilio, Venezia, 2003, pp. 131-
                159.
                   3  Si veda in proposito B. Pitti, Ricordi, in Mercanti scrittori. Ricordi nella Firenze tra
                Medioevo e Rinascimento, a cura di V. Branca, Rusconi, Milano, 1986, pp. 382-383 e p.
                389.
                   4  Cfr. R. De Roover, Il Banco Medici dalle origini al declino (1397-1494), trad. it. La
                Nuova Italia, Firenze, 1970, pp. 459-470; 490-518 (p. 463 per la citazione).
                   5  Cfr. R. Sabbatini, ‘Cercar esca’. Mercanti lucchesi ad Anversa nel Cinquecento, Sa-
                limbeni, Firenze, 1985 (p. 7 per la citazione).



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   193   194   195   196   197   198   199   200   201   202   203