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742 Igor Melani
cui si sarebbe adagiata la descrizione della società e dell’ambiente
olandesi soprattutto in relazione al tema dell’applicazione tecnologica
e all’uso ‘sociale’ delle scoperte e delle invenzioni tecnico-scientifiche.
Nel successivo «Proemio a Lettori», i Saggi del Cimento prosegui-
vano prendendo abbastanza chiaramente posizione per un elogio dello
sperimentalismo più accentuato, sospinto oltre i limiti dell’anti-carte-
sianesimo fino al punto di negare ogni velleità induttiva al proprio me-
todo, e quasi negando la possibilità di estrapolare qualsivoglia elabo-
razione concettuale e filosofica astratta dalla materialità della singola
realtà sperimentale: una posizione che, nella sua Digression del 1688,
Fontenelle avrebbe riconosciuto proprio agli accademici del Cimento,
insieme ai colleghi francesi della Académie des Sciences e a quelli in-
glesi della Royal Society, e che, egli affermava, era debitrice più alle
posizioni di Mersenne che non a quelle di Descartes (convinto che ogni
vero sapere derivasse da principi universali) .
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Tuttavia, un profondo sostrato filosofico-religioso impregna il di-
scorso scientifico: la concezione generale della Creazione si mischia
con un’immagine galileiana, quella del mondo come «fabbrica» , e og-
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getto primario della disquisizione è il tema della «idea della verità»:
della verità della natura e del senso della verifica sperimentale come
strumento per avvicinarsi a quella verità, legata alla creazione del
mondo, dunque universale, assoluta e divina, ma oscura ai sensi limi-
tati del sapere umano, e ammantata talvolta dalla falsità della sua
presunta sapienza .
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La Creazione, pur «sovrana beneficenza di Dio», determina al tempo
stesso il distacco dell’uomo incarnato-materia dalla vera sapienza,
inattingibile in quanto eterna e per l’appunto divina: all’uomo, tutta-
via, non è negato il barlume di quella verità, la possibilità di «dare
un’occhiata, per così dire, all’immenso tesoro della sua eterna sa-
pienza». Questi sguardi, queste ‘intuizioni’ del vero, sono come
62 Cfr. A. Santucci, Introduzione all’edizione italiana, in R. Foster Jones, Antichi e
moderni. La nascita del movimento scientifico nell’Inghilterra del XVII secolo (1961), trad.
it. di D. Panzieri, il Mulino, Bologna, 1980, pp. 7-8.
63 Cfr. G. Galilei, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632), Giornata I,
in Id., Opere, Mondadori, Milano, Vol II, a cura di F. Brunetti, 2008, p. 31: «Aristotile
accenna, un solo esser al mondo il moto circolare, ed in conseguenza un solo centro, al
quale solo si riferiscano i movimenti retti in su e in giù; tutti indizi che egli ha mira di
cambiarci le carte in mano, e di volere accomodar l’architettura alla fabbrica, e non
costruire la fabrica conforme i precetti dell’architettura: ché se io dirò che nell’università
della natura ci posson essere mille movimenti circolari, ed in conseguenza mille centri,
vi saranno ancora mille moti in su e in giù». L’uso ‘tipizzante’ della locuzione pare testi-
moniato dalla scelta esemplare del Grande Dizionario della Lingua Italiana, a cura di S.
Battaglia, ad vocem Fabbrica, Vol. V, E-Fin, Torino, UTET, 1995, p. 540.
64 Cfr. Proemio a lettori, in Saggi di naturali esperienze cit., cc. (n. n.) + r-v.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)