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                causa-effetto, ma altrettanto certamente trova la sua massima effica-
                cia nell’essere applicato per mettere in discussione le elaborazioni ge-
                nerali appena acquisite, le «apparenze ingannevoli, c’anno sembianza
                di vero» (metodo induttivo) . L’esperimento («esperienza»), costituisce
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                tuttavia un’arma a doppio taglio: essendo infatti considerato veicolo di
                dimostrazione delle verità scientifiche, qualora mal posto fa sì che tal-
                volta « piglian piede, e s’accreditano sovente gli errori») . Lo spirito
                                                                       71
                dell’Accademia, dunque, è volto a testare, attraverso la sperimenta-
                zione,  teorie  e  asserzioni  degli  scienziati  antichi  e  moderni ;  non
                                                                             72
                all’elaborazione di contro-teorie generali, ma all’osservazione del par-
                ticolare escludendo ogni forma di astrazione teorica, per la scrittura di
                una storia naturale fondata sull’esperienza: «dell’Accademia, […] unico
                istituto si è di sperimentare, e narrare» .
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                   Attraverso queste parole proemiali con cui gli accademici del Ci-
                mento presentavano e rappresentavano nel 1666 i principali tra gli
                esperimenti da loro compiuti durante le proprie riunioni (non i risultati
                o le elaborazioni concettuali da essi derivanti: ma la descrizione vera
                di azioni pratiche), si può dar conto almeno in parte del bagaglio cul-
                turale, dello ’sguardo’ con il quale il gruppo dirigente toscano osser-
                vava in quegli anni i Paesi Bassi: luogo dove alcune delle principali
                acquisizioni e scoperte scientifiche erano state applicate all’ambito tec-
                nologico, e trasformate in realtà materiali (per non dire: pratiche di
                vita quotidiana), in linea con una visione generale che di quel territorio
                i visitatori e i forestieri erano andati codificando già a partire dalla fine
                del  XVI  secolo,  e  ancor  più  avrebbero  fatto  dagli  anni  Settanta  del
                XVII .
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                   70  Ivi, cc. (n. n.) + 2 r - + 2 v.
                   71  Cfr. ivi, c. (n. n.) + 2 v.
                   72  Cfr. ibidem.
                   73  Cfr. ivi, c. (n. n.) + 3 v.
                   74  «Whereas the northern part of the Low Countries up to the Dutch Revolt never
                were seen as a centre of ingenuity and inventiveness, their status in foreign eyes began
                to rise noticeably in the beginning of the seventeenth century. The Dutch were increas-
                ingly seen as a people endowed with an exceptionally high degree of technical compe-
                tence. After about 1670, they were more and more regarded as frontrunners in techno-
                logical development. The idea of ‘technological leadership’, which had gradually taken
                shape in the previous 200 years, came to be firmly attached to the Dutch Republic». Su
                questi aspetti si veda il fondamentale lavoro di C.A. (K.) Davids, The Rise and Decline of
                Dutch Technological Leadership: Technology, Economy and Culture in the Netherlands,
                1350-1800,  2  voll.,  Brill,  Leiden-Boston,  2008,  in  special  modo  le  sezioni  dedicate  a
                invenzioni e innovazione tecnologica e loro rapporti con l’espansione economica olan-
                dese (Ch. 3, Technological Change and Dutch Economic Expansion Between c. 1350 and
                1800, Vol. 1, pp. 57-202); tecnologia, società e mercato, trasferimento tecnologico (Ch.
                6, The Rise of Dutch Technological Leadership, Vol. 2, pp. 365-458); percezione del pri-
                mato tecnologico olandese (Ch. 2, Perceptions of Leadership, Vol. 1, pp. 41-56). Per la
                citazione cfr. ivi, Vol. 1, p. 366.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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