Page 220 - 1
P. 220

746                                                        Igor Melani


                4. Princìpi di osservazione

                   Molti di questi elementi di osservazione sono spunti di interesse che
                possono  considerarsi  ‘acquisiti’  dalla  cultura  italiana  già  negli  anni
                conclusivi della quasi secolare lotta per l’indipendenza delle Provincie
                Unite. Essi legano, di un legame inscindibile - certo comune alla tra-
                dizione della letteratura geo-topografica e odeporica ma dotato qui di
                una forza peculiare - tra uomo e natura, l’osservazione dell’ambiente
                e dei fenomeni a esso correlati: ad esempio attraverso una declinazione
                ‘specifica’,  locale,  del  rapporto  di  coincidenza  o  interdipendenza  tra
                fattori naturali (ambientali, climatici) e carattere delle popolazioni; e
                con la supposta concatenazione tra quelli, questo, e il farsi assai pe-
                culiare delle vicissitudini storico-politiche della regione. Un caso ab-
                bastanza rappresentativo della maturazione già avvenuta, nella cul-
                tura italiana dei primi decenni del Secolo XVII, di questo sguardo nei
                confronti della «civiltà olandese del Seicento», è offerto dal funzionario
                di uno Stato i cui punti di prossimità e distanza rispetto all’Olanda
                sono  stati  studiati  da  più  punti  di  vista .  Il  diplomatico  veneziano
                                                        80
                Francesco Belli, infatti, testimoniava nel 1632 (ancora a pochi anni
                dalla ‘soluzione’ del 1648) la fuggevole e difficilmente definibile entità
                politico-territoriale  delle  Province  Unite ,  fatta  di  presidi  militari
                                                        81
                (come a Retz: «piazza del Marchese di Brademburg» dove «gli Olandesi
                vi hanno il presidio, e con fortificazioni dentro, e fuori l’hanno resa
                poco meno, che inespugnabile»); del ruolo geografico ma anche inevi-
                tabilmente geopolitico del fiume Reno («ch’ha le rive in pianura basis-
                sima, & in alcuni luoghi è sì largo, che rappresenta un tratto di mare»)
                su cui si naviga verso Nord per raggiungere i territori controllati dagli
                «Stati» generali delle Provincie Unite, saggiandone il ruolo per così dire
                ‘politico-giurisdizionale’ di frontiera (come riscontrato una volta giunto
                a Emmerich am Rhein: «cittadella gentile», che «gli Stati la tengono
                proveduta d’Infanteria, e Cavalleria molto insigne; e con fabriche, ed
                accrescimenti continovi l’hanno resa in istato di fortissima, & invinci-
                bile»; «posta sopra la destra del Reno», «sopra la riva opposta hà un
                forte di terra grande, ben’ inteso, e guardato, come si conviene» e «ha
                parimenti  grandissimo  numero  di  Navigli  così  da  negozio,  come  da
                guerra») .
                        82


                   80  Non ultimo, quello comparatistico sul piano storico-sociologico-politico tentato da
                P. Burke, Venezia e Amsterdam. Una storia comparata delle élite del XVII secolo, trad. it.
                Transeuropa, Bologna, 1988.
                   81  Cfr. Osservazioni nel viaggio di Francesco Belli, Appresso Gio: Pinelli Stampator
                Ducale, In Venetia, MDCXXXII, p. 96: «queste Provincie unite, come essi le chiamano,
                che formano il corpo, e ‘l governo degli Eccellentissimi Stati».
                   82  Cfr. ivi, pp. 82-83.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   215   216   217   218   219   220   221   222   223   224   225