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Sguardi mediterranei sulla «civiltà olandese del Seicento»: il caso toscano   743


                    «gemme, de’ primi lumi della verità» per l’anima dell’uomo, che però,
                    nel momento in cui perde l’eternità dell’increato per trovare i limiti
                    della corporeità (l’immagine è biblica, ed è quella del Dio-vasaio e del
                    fango della Creazione: Gn, 2, 6-7), svaniscono, vengono perdute, fuo-
                    riescono dalle fessure della corporeità, e si intridono di errore, che solo
                    con l’assiduità dello studio e della ricerca si può cercare di correggere.
                    La ricerca del vero secondo il principio della conoscenza scientifica, è
                    dunque l’atto di restituzione, attraverso la ripulitura dalle loro croste
                    fangose, di gemme di sapienza divina al loro metaforico luogo naturale,
                    l’ambito della verità assoluta .
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                       Utilizzando un lessico ancora aristotelico (De anima, III) , l’anima
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                    è definita come il luogo in cui si stratificano e accumulano le cono-
                    scenze, e si delinea nella «geometria» lo strumento più valido che essa
                    abbia a disposizione per un primo approccio alla verità. Tuttavia, la
                    geometria  è  strumento  insufficiente,  in  quanto  «ella  ci  conduce  un
                    pezzo innanzi nel cammino delle filosofiche speculazioni, ma poi ella
                    ci abbandona in sul bello»; non è in questione l’essenza numerico-ma-
                    tematica (e dunque geometricamente misurabile e quantificabile) della
                    natura, che (secondo la linea di pensiero copernicano-galileiana)  è
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                    anzi ribadita, bensì i limiti dell’intelletto umano a comprenderla oltre
                    un certo livello .
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                       Ecco spiegato il ruolo dell’esperimento: esso dimostra i fenomeni
                    della natura in maniera comprensibile al di sotto dei limiti dell’intelli-
                    genza umana; non è dotato dell’esattezza matematica della geometria,
                    ma  dell’efficacia  dell’evidenza,  che  attraverso  molteplici  tentativi
                    («PROVANDO, E RIPROVANDO» come recitava anche il motto presente
                    nell’impresa dell’Accademia) dimostra . Anche nei confronti del me-
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                    todo sperimentale, tuttavia, occorre esercitare il dubbio metodico. Anzi
                    (si potrebbe quasi dire), è il principio del dubbio metodico quello su
                    cui si incentra il metodo sperimentale che richiama alla necessità di
                    non  riporre  troppa  fiducia  nel  risultato  del  singolo  esperimento,  il
                    quale  certamente  tende  a  risalire  la  scala  delle  concatenazioni  di


                       65  Cfr. ivi, cc. (n. n.) + v - +2 r.
                       66  La tradizione antica della noetica di Aristotele e la messa in discussione ‘creativa’
                    di alcuni dei suoi assunti relativi a definizione e ruolo dell’anima sono trattate da A.
                    Falcon, Aristotelismo, Einaudi, Torino, 2017, pp. 113-118.
                       67  Nel senso in cui «fare della fisica nel nostro senso del termine - non nel senso che
                    Aristotele dava a questo vocabolo - vuol dire applicare al reale le nozioni rigide, esatte e
                    precise della matematica e, in primo luogo, della geometria», secondo quanto affermato
                    da A. Koyré, Dal mondo del pressappoco all’universo della precisione (1948), in Id., Dal
                    mondo del pressappoco all’universo della precisione, trad. it. a cura di P. Zambelli, Ei-
                    naudi, Torino, 2000 3 , p. 90 (corsivo nel testo).
                       68  Cfr. Proemio a lettori, in Saggi di naturali esperienze cit., c. (n. n.) +2 r.
                       69  Cfr. ibidem.


                                               Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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