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754 Igor Melani
vedere le opere della forte piazza di Schenk, e più oltre i molti lavori fatti
dagli Olandesi sull’Issel anche per occasione delle ultime guerre» 107 .
Certo, più dei movimenti sussultori del corso della storia politica e
militare, era stata la ‘cultura’ antropica degli uomini di quelle regioni,
l’attitudine vivace e costante a relazionarsi in maniera creativa e tec-
nologicamente costruttiva con il proprio territorio ad aver arricchito
questo e quelli, a costituire quello che ora, nella ricognizione voluta
dal governo toscano, era il fulcro di maggior interesse: l’acquisizione
di competenze che aveva trasformato l’acqua, attraverso il suo con-
trollo e gestione, da un pericolo a una risorsa per la terra. Ancora, si
indicava infatti a Guerrini:
Dopo di che potrà avanzarsi ad Amsterdam, notando intanto la costitu-
zione del paese et il gran piano che ivi si distende, tutto sottoposto al livello
del mare che gli è non poco superiore, onde maravigliosa si rende la grand’arte
che usano quelle genti per mantener asciutta la campagna e liberarsi dalle
inondazioni a forza di molini e di macchine, elevando le acque di canale in
canale a segno di poter dar loro l’opportuno scolo nell’oceano 108 .
Il linguaggio, certo, non era sempre di adeguato livello scientifico, e
il lessico dei funzionari medicei mutuava termini e concetti dalla di-
sciplina sorella maggiore, e per certi versi genitrice della scienza, la
filosofia, che così profondamente impregnava (lo abbiamo visto) anche
il discorso ‘sperimentale’ degli Accademici del Cimento, dando però
conto, al tempo stesso, di una generale concezione della tecnologia
come sviluppo applicativo della scienza: disciplina tanto più etica-
mente, e dunque filosoficamente accettabile, quanto più volta all’utile
declinato in senso di benessere collettivo, del territorio e dunque dei
suoi abitanti (ovvero sudditi), e dunque del Principe 109 . Le elaborazioni
teoriche e le pratiche sperimentali degli scienziati professionisti («l’in-
gegno e l’artifizio de’ professori») producevano scienza e tecnologia
come forma di cultura («le provincie più culte d’Europa») attraverso
progettazione e realizzazione di strumenti («specolazioni e […] ordin-
ghi») il cui benefico utilizzo («godimento ed utilità») generava benessere
(«facilitar i travagli più faticosi e più necessari al bisogno dei popoli et
alla pratica del commercio») di modo che, trasportate certe competenze
in Toscana, si sarebbe potuto favorire lo sviluppo civile, sociale ed
107 Cfr. ibidem.
108 Ibidem.
109 In riferimento alla concezione politica generale relativamente all’azione governa-
tiva e alla concessione di privilegi per operazioni di bonifica e lavori idraulici nella to-
scana dei primi Granduchi Medici si veda D. Lamberini, “A beneficio dell’universale”.
Ingegneria idraulica e privilegi di macchine alla corte dei Medici, in A. Fiocca, D. Lambe-
rini, C. Maffioli (a cura di) Arte e scienza delle acque nel Rinascimento, Marsilio, Venezia,
2003, pp. 47-71.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)