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Sguardi mediterranei sulla «civiltà olandese del Seicento»: il caso toscano 755
economico del territorio («il comodo e ‘l sollievo dei sudditi»). Ecco: in
questa prospettiva, non stupisce che le difficoltà logistiche sotto forma
di depressioni geologiche che avevano determinato la fertilità ma an-
che la facile inondabilità del territorio olandese fossero definite come
«le passioni di quella campagna, dove l’acque sono regolate con tanto
artificio che in luogo d’apportar disastro son fatte anzi servire mirabil-
mente a comodo et utilità del commercio» 110 .
Il grado di conoscenza del territorio dei Paesi Bassi acquisito dagli am-
bienti di governo della Toscana granducale non poteva tuttavia fare a
meno di prefigurare al funzionario Guerrini ciò che si sarebbe trovato da-
vanti agli occhi come una terra che, in contrasto con quello che secoli più
tardi avrebbe sostenuto Fernand Braudel a proposito dei «Mediterranei
del Nord» (che il grande storico francese riteneva collegati, e non separati
da quello meridionale dalla massa continentale europea 111 ), manifestava
attraverso la distanza culturale, ma anche politica e geografico-naturali-
stica, la sua radicale alterità rispetto al mondo Mediterraneo a cui appar-
teneva la Toscana e che terminava, o ricominciava, con la vicina Francia
(«di là [da Ostenda], rientrando nel paese mediterraneo, traverserà le con-
quiste francesi e per la via di Courtray sulla Lissa e di Tournai sulla
Schelda si porterà a Valenziene»); o con la geograficamente più lontana,
ma politicamente più prossima Spagna, da cui ormai le Provincie Unite
ribelli, vinta la lunga guerra di indipendenza, si erano definitivamente
separate («per il canal di Lillò passerà poscia in Anversa, metropoli della
Fiandra spagnuola, posta anch’ella sopra la Schelda») 112 .
Un altro esempio, più specifico ma fortemente esemplificativo di
come la mente del viaggiatore 113 seicentesco affrontasse l’alterità del
luogo coniugando cultura pregressa e nuovi spunti di osservazione,
può essere rappresentato dalla percezione delle specificità climatiche
della regione. Le considerazioni relative al vento testimoniano la com-
presenza di un soggettivo fastidio, dovuto alla scarsa abitudine, per
l’elemento più specifico del clima dei Paesi Bassi e di un oggettivo in-
teresse per le sue potenzialità energetiche, che lo rendono oggetto di
110 Cfr. Il viaggio in Europa di Pietro Guerrini cit. (Istruzione per il viaggio), Vol. I, p. 6.
111 Cfr. Braudel, Civiltà e imperi del Mediterraneo cit., Vol. I, pp. 189-190: «La massa
delle terre che l’Europa interpone tra l’acqua azzurra del Mediterraneo e gli altri medi-
terranei del Nord - il Baltico, il Mare del Nord e la Manica - questa massa di terre rim-
picciolisce progressivamente verso ovest, ed è tagliata da una serie di strade meridiane,
di istmi naturali, ancor oggi decisivi per gli scambi: l’istmo russo, l’istmo polacco, il
tedesco, il francese».
112 Cfr. Il viaggio in Europa di Pietro Guerrini cit. (Istruzione per il viaggio), Vol. I, p. 6.
113 Come noto E.J. Leed, La mente del viaggiatore. Dall’Odissea al turismo globale,
trad. it. il Mulino, Bologna, 1992, pp. 112-113, parla dell’«arrivare» come momento ca-
ratterizzato dalle «fasi» o «processi» di «identificazione» e «incorporamento», in cui non
semplicemente si «riproducono», ma si «creano […] armonie e significati prestabiliti della
cultura» che si «territorializzano» facendo sì che una «cultura» (quella del viaggiatore) si
«inserisca in un certo paesaggio» (quello del luogo di arrivo).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)