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                poteva  attribuirsi  al  termine  a  quo  della  narrazione.  Il  richiamo  a
                Roma e all’unità da essa creata con la sconfitta di Cartagine e del
                mondo ellenico come premessa allo studio del Mediterraneo ottocen-
                tesco e novecentesco rischiava, infatti, di assumere una dimensione
                teleologica che, lo abbiamo visto, non corrispondeva alle intenzioni
                dell’autore all’epoca della prima edizione. Letta nel nuovo contesto
                successivo  alla  guerra  d’Etiopia,  la  prima  parte  dell’opera,  benché
                praticamente immutata, poteva, insomma, suggerire l’idea di un pre-
                coce appoggio di Silva alla teoria della “romanità” tanto esaltata dalla
                storiografia e dalla pubblicistica vicina al regime .
                                                                51
                   Ma anche qui bisogna operare dei distinguo. Sebbene infatti, nella
                parte dedicata all’antichità romana, trasparisse con fin troppa evi-
                denza, l’opinione di Silva favorevole alla vittoria di Roma, essa era
                per lo più intesa come il positivo profilarsi di una condizione inedita
                per lo spazio mediterraneo: il prevalere del principio di unità sulla
                divisione e il particolarismo. Il tema della romanità, del resto, non si
                colorava di toni imperialistici e celebrativi, Allusivi di una presunta
                supremazia italiana neanche negli incidentali riferimenti delle pagine
                dedicate alla vittoria italiana in Africa .
                                                     52
                   Più  in  generale,  se  un  riferimento  al  mito  di  Roma  antica  c’era
                nella  concezione  storica  di  Silva  alla  metà  degli  anni  Trenta,  esso
                riprendeva  una  volta  di  più  il  tema  caro  all’autore  del  «fascino
                dell’Unità creata da Roma» . D’altronde, anche in questo si può rav-
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                visare una certa continuità con l’edizione del 1927, nella quale il mito
                fondante della romanità si traduceva – riecheggiando il rinnovato in-
                teresse per il Mediterraneo in Italia, Spagna e Francia tra gli anni
                Venti e gli anni Trenta – piuttosto nell’idea di latinità, di una solida-
                rietà culturale e politica, cioè, tra le nazioni europee mediterranee,
                distinta, finanche opposta, al mondo continentale germanico.
                   Vale, infine la pena richiamare ancora una questione legata alla
                edizione del 1941, che vedeva l’aggiunta di un capitolo conclusivo
                intitolato La guerra di liberazione. La nuova conclusione estendeva i
                termini della narrazione fino alla nuova guerra mondiale, superando


                   51  Sul rapporto tra fascismo e storia si veda il recente P. S. Salvatori, Il fascismo e la
                storia, Edizioni della Normale, Pisa, 2022 e il precedente Ead., Mussolini e la storia. Dal
                socialismo al fascismo (1900-1922), Viella, Roma, 2016; sul mito di Roma si rimanda a
                A. Giardina, A. Vauchez, Il mito di Roma. Da Carlo Magno a Mussolini, Laterza, Roma,
                2016.
                   52  Senza toni particolarmente celebrativi, ad esempio, Silva notava che la proclama-
                zione dell’Impero nel discorso del Duce del 9 maggio dal balcone di Palazzo Venezia
                richiamava «l’affermazione di una volontà di grandezza e di potenza, per effetto della
                quale la storia della nuova Italia riprendeva idealmente e continuava la storia di Roma».
                P. Silva, Il Mediterraneo dall’unità di Roma all’Impero Italiano cit., p. 475.
                   53  Id., Italia, Francia cit., p. 12.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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