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Recensioni e Schede 821
Non è dunque difficile intuire questioni storiche e storiografiche
come si fosse diffusa in Europa nella tutt’altro che semplici e definite, con-
prima metà del XVIII secolo, una di- sentendogli al tempo stesso di orien-
nastia Borbone-Farnese, proprio gra- tarsi in base alla propria sensibilità e
zie all’attenta lungimiranza di Elisa- ai propri interessi. La ricerca può es-
betta. Una dote indubbiamente ali- sere così uno strumento prezioso per
mentata dalla sua formazione – è l’A. leggere la storia al femminile (ambito
a sottolineare quanto avesse assor- nel quale l’A. si è precedentemente
bito della ricchezza culturale delle mosso, tracciando la biografia di Ma-
corti italiane – e a cui si univa una ria Carolina d’Asburgo Lorena), o per
“semplice leggerezza” (paragonata da misurarsi con la controversa tradi-
Sodano al rococò), che la rendeva agli zione ritrattistica e mitografia della
occhi dei sudditi più vicina e grade- Farnese: da donna furba e intrigante,
vole del sovrano, solitario e schivo. spregiudicata nel raggiungimento di
Il percorso della Farnese vide il personali obiettivi – così come la sto-
suo passaggio da regina consorte a riografia francese sovente la dipinge –
regina madre. In mezzo fu attrice a regina colta e animata da una sana
protagonista di una serie di eventi e ambizione, supportata da una buona
congiunture che cambiarono gli conoscenza delle dinamiche politiche
equilibri locali e internazionali: re- internazionali.
gina di fatto dal 1729 al 1733, ve- Ugualmente il saggio è un impor-
dova dal 1746 – proprio alla vigilia tante tassello per comprendere le
della sfavorevole pace di Aquisgrana complesse vicende politiche che nella
del 1748 – e dopo il breve regno del prima metà del Settecento modifica-
successore di Filippo, Ferdinando rono i rapporti di forza, non soltanto
VI, gobernadora in attesa dell’incoro- nel continente europeo. Infine, sugge-
nazione del figlio. Ma l’ascesa di risce quale sia il modo per leggere le
Carlo al trono di Spagna, nel settem- dinamiche di corte, rifuggendo dal-
bre del 1759, mostrò una Elisabetta l’idea che le fazioni e i gruppi di potere
profondamente diversa dalla donna fossero definiti e cristallizzati in una
che si era imposta negli scenari di immutevole contrapposizione e met-
corte nella seconda decade del se- tendo in evidenza, invece, quanto i
colo. È ormai, per usare le parole di contesti fossero fluidi, e con quale ra-
Sodano, «una sopravvisuta d’altri pidità i protagonisti potessero scio-
tempi». La cerimonia che si celebrò gliere e ricostruire alleanze. Una sto-
davanti al palazzo del Buen Retiro fu ria che lega luoghi e attori – non sol-
un avvenimento situato «in un tanto quelli in cui la Farnese agì o con
tempo che non è il suo» (p. 9). È la i quali ebbe relazioni dirette – e che
chiusura del cerchio. L’inizio di muove nel tempo, cogliendo quei mu-
un’altra storia, di un altro quadro tamenti che aprirono a una società e
geo-politico, al quale la Farnese sa e a stili di governo tipici di un’altra
sente di non appartenere più. epoca.
Il volume induce il lettore a
confrontarsi con tematiche, dibattiti, Valentina Favarò
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)