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Rotta a Ponente: la navigazione veneziana in Atlantico e il commercio di generi... 599
Se i resoconti consolari confermano il ruolo di Cadice quale «avant-
port atlantique» a favore di imbarcazioni mercantili in transito , i ma-
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nifesti di carico esaminati dalla cancelleria consolare all’inizio degli
anni Ottanta ne riflettono l’importanza quale «débouché essentiel pour
le produits coloniaux». Tutte le navi veneziane destinate a rientrare nel
Mediterraneo caricavano nelle stive generi voluttuari di origine ameri-
cana: capitan Vincenzo Rognoni partì con la sua nave Buona Unione
verso Genova con 439 casse di zucchero e 44 sacchi di cacao di Cara-
cas ; la Madonna del Buon Consiglio capitanata da Michele Zerman
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rientrò nel Mare Interno dopo un viaggio in Cornovaglia (Falmouth)
con diverse merci caricate a Cadice, tra cui il consueto cacao; e anche
altre imbarcazioni che presero il mare a Cadice per raggiungere Car-
tagena, Alicante, Barcellona trasportavano prevalentemente zucchero
a cacao . Gli elenchi a stampa delle navi in entrata nel porto di Ge-
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nova, redatti dal console veneziano in loco, ci forniscono delle con-
ferme: erano numerosi i legni veneziani provenienti da Cadice (anche
se erano di più quelli in arrivo da Lisbona), ed erano gli unici di estra-
zione mediterranea – insieme a qualche raguseo – a condurre nel porto
ligure i beni coloniali caricati nei porti iberici atlantici. Ad esempio il
10 settembre 1778 entrarono contemporaneamente a Genova due
mercantili veneziani provenienti dal porto gaditano: la Bella Maria Pro-
sperata con zucchero, indaco, cocciniglia, piombi «e altro»; la Concor-
dia con zucchero, cacao, indaco, cocciniglia, cuoio «e altro» . È possi-
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bile che queste navi considerassero Genova solo uno scalo dove ven-
dere parte dei carichi americani, e poi completassero il viaggio di ri-
torno rifornendo alla stessa maniera anche Venezia . Tuttavia, come
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vedremo dall’esame della corrispondenza consolare dalla Liguria, si ha
gennaio 1782 venne comunicato che «il capitan Berengo di ritorno dal lungo viaggio dell’Ame-
rica aveva similmente approdato in Malaga con carico fatto al Capo francese [Cap-Haïtien]
per la Dominante [cioè Venezia]» (Asv, Vsm, Lettere dei consoli, 636).
39 Cfr. A. Bartolomei, Cadix et la Méditerranée cit., p. 191.
40 Il carico comprendeva altre mercanzie, tra cui soprattutto cuoio di Buenos Aires
e indaco del Guatemala.
41 In mezzo alle lettere del 1781, il console Capitanachi trascrisse in un dossier i
manifesti di carico di cinque mercantili diretti verso i porti mediterranei della Spagna
che abbiamo menzionato: tra questi, il brigantino Il Diligente del capitan Giovanni Mat-
teo Zusar aveva a bordo quasi 1.000 casse di zucchero per Cartagena; mentre la checcia
San Francesco da Paola e le anime del Purgatorio, tra le altre merci, caricò a bordo per
Alicante 434 sacchi di cacao, e per Cartagena 443 casse di zucchero; invece, la nave
Bella Maria Prosperata, diretta a Barcellona, oltre a 50 sacchi di cacao aveva 403 «pani
rami del Perù» (Asv, Vsm, Lettere dei consoli, 636).
42 Asv, Vsm, Lettere dei consoli, 686. Sulla cocciniglia è uscito recentemente un libro
di D. Trichaud-Buti, G. Buti, Rouge cochenille. Histoire d’un insecte qui colora le monde,
XVI e -XXI e siècle, CNRS, Paris, 2021.
43 Sul commercio dello zucchero a Venezia nella seconda metà del Settecento rinvio
al recente saggio di P.N. Sofia, Dall’Atlantico a Rialto cit., pp. 106-128.
Mediterranea – ricerche storiche – Anno XIX – Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)