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                e la “Felice” città di Palermo condividevano il ruolo di capitale del re-
                gno, ospitando in alternanza la corte vicereale. Per tale ragione anche
                per Mannelli e Zati fu una scelta strategica avere sedi operative in en-
                trambe le città portuali, così da potere commerciare in tutto il regno.
                   Poiché  avrebbero  agito  da  luoghi  diversi  in  autonomia,  nell’inte-
                resse comune, stabilirono di avere un ruolo paritario: avrebbero po-
                tuto dare e ricevere ogni compenso avallandolo con l’apposizione della
                loro firma giacché si erano designati, l’uno per l’altro, reciproco pro-
                curatore. La procura generale gli avrebbe inoltre consentito di suben-
                trare, di diritto e in qualsiasi momento, nelle negoziazioni e contratta-
                zioni separatamente sottoscritte da ognuno per conto della società. A
                loro volta si sarebbero potuti avvalere di altri soggetti terzi ai quali
                conferire procura particolare . I due soci, e i loro rispettivi procura-
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                tori, avrebbero trattato qualsiasi tipo di affare, previo accreditamento
                alla Regia Tesoreria e alle “Tavole” delle città del regno  ‒ principal-
                mente quelle di Palermo e di Messina  ‒ come ancora presso tutti gli
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                altri uffici di ambito creditizio, giuridico e istituzionale. I loro atti com-
                merciali e le transazioni, tanto con i privati, quanto con le istituzioni,
                sarebbero stati certificati e attestati dai notai  e dai depositari, sem-
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                pre debitamente validati «nomina et cognomina» . I loro commerci non
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                avrebbero avuto limiti di campo di azione come attesta la locuzione:
                «ubique locorum et in quolibet mundi parte et toto orbe terrarum» .
                                                                                22
                   L’attività primaria della società sarebbe stata quella della compraven-
                dita di generi alimentari: zucchero, legumi, derrate sotto sale, animali e
                soprattutto  il  pregiato  e  abbondante  grano  siciliano,  da  prelevare  in
                “tratte” dai magazzini autorizzati. E anche manufatti vari come panni e





                in Sicilia degli interessi commerciali della banca Corsini di Firenze (Asp, notaio Orazio
                Allegra, vol.14217, 12 settembre 1606, cc.41r-42r, seconda numerazione). Antonio Vec-
                chietti, Averardo Serristori, Carlo Ginori, Giacomo Iacopi e Giovanni Battista Galilei,
                Asp, notaio Francesco Comito, vol.920, 1 dicembre 1621, cc. 260r-266v; vol. 921, 25
                aprile 1623, cc.657-665v; vol.923, 8 maggio 1626, cc.545r-564r, seconda numerazione.
                   18  Pochi giorni dopo la registrazione dell’atto, Simone Zati si premurò di nominare
                Ottavio Nicolini suo procuratore (Asp, notaio Orazio Allegra, vol.14200, 20 dicembre
                1612, cc.14r-16r). A loro volta i due soci si trovarono spesso a operare come procuratori
                per  conto  terzi;  insieme  allo  stesso  Nicolini  lo  furono  per  conto  del  banco  fiorentino
                Rondinelli e Gianfigliazzi al fine di recuperare dei crediti dovuti da Peri Maria Grazzini
                (Asp, notaio Giovanni Luigi Blundo, vol.8524, 16 aprile 1614, cc.641r-644r).
                   19  La Tavola di Palermo (1552) e quella di Messina (1586) svolgevano attività di teso-
                reria governativa e comunale.
                   20   Simone  Zati  ricorse  prevalentemente  ai  notai:  Orazio  Allegra,  Giovanni  Luigi
                Blundo, Cesare La Motta, Francesco Comito, Giovanni Battista Brocco, Pietro Arrighi e
                Bartolomeo Spiticchi.
                   21  Asp, notaio Orazio Allegra, vol. 14220, c. 27r.
                   22  Ibidem.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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