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Il galeone Livorno: sogni di gloria e imprese mancate di Ferdinando I de' Medici... 71
coste della Cina. Probabilmente fu di nuovo il Carletti, che aveva visto
personalmente tali mercati negli anni precedenti, a spingere il granduca
a raggiungere le preziose sete e porcellane dell’Estremo Oriente. Si ri-
chiese dunque di assoldare marinai e piloti esperti di quelle zone, man-
tenendo il segreto il più possibile . Questa apparente indecisione fu ve-
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rosimilmente un tentativo di depistaggio da parte di Ferdinando sulle sue
reali intenzioni. La dichiarazione di impiego della nave nel Mediterraneo,
invece che verso le Indie, sarebbe rientrato nelle usuali attività della ma-
rina medicea e non avrebbe attirato alcun sospetto.
La nave non fu trasformata in nave granaria come sostiene Bouko de
Groot e come dichiarò il granduca agli Stati Generali . Secondo le parole
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del Van der Neesen, questa non avrebbe potuto infatti caricare molto
grano, anche con i portelli dei cannoni sigillati, poiché era «fatta per
guerra, un vassello da principe et non per portare mercanzie» . La
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grande spesa per il suo acquisto non poteva dunque giustificarne un uti-
lizzo così limitato. I viaggi verso le Indie erano lunghi e pericolosi, sia per
le avversità della natura sia per la minaccia di vascelli corsari. Ferdi-
nando confidava dunque nel suo armamento per scoraggiare eventuali
attacchi lungo la rotta. Allo stesso tempo, le grandi dimensioni della nave
avrebbero consentito comunque il trasporto di una certa quantità di
merci. L’impiego del galeone nel Mediterraneo, invece, avrebbe potuto
spostare gli equilibri militari dell’area a favore del Granducato. Il galeone
Livorno, sia singolarmente, sia inquadrato in una flotta, rappresentava
una minaccia considerevole per qualsiasi vascello presente in tali acque.
La contesa fra il granduca e le istituzioni olandesi, si complicò ulte-
riormente quando anche sulla famiglia Lus cadde il sospetto di essere
fra i responsabili dell’arresto. Nonostante i loro sforzi per la liberazione
della nave, almeno affermati per lettera, le loro conoscenze nella VOC e
le non sempre amichevoli relazioni col Van der Neesen li spinsero sul
banco degli imputati. Nel luglio precedente, l’agente fiammingo aveva
lamentato l’inasprirsi dei suoi rapporti con i Lus, irritati per non essere
stati coinvolti appieno nell’acquisto e futuro impiego della Livorna . Ad
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oggi non sappiamo ancora il reale coinvolgimento dei Lus nell’arresto
della nave, ma sicuramente l’affare guastò i loro rapporti con la corte e
col Van der Neesen. Dalla metà del 1607, i Lus non comparvero più fra
i principali referenti del granduca nei Paesi Bassi.
Dopo due mesi di attesa e lunghe negoziazioni, l’11 dicembre 1606 il
galeone Livorno venne finalmente liberato. Gli Stati Generali ne dettero
notizia al granduca, dichiarando che il rilascio era stato autorizzato
62 Asf, Mdp, 67, c. 315, dicembre 1606.
63 B. de Groot, Dutch navies of the 80 Years’ War, 1568-1648 cit, pp. 18-19.
64 Asf, Mdp, 4750, c. 742, 15 agosto 1606.
65 Asf, Mdp, 67, c. 268, 5 luglio 1606.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)