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Il galeone Livorno: sogni di gloria e imprese mancate di Ferdinando I de' Medici... 81
tentativi di attacco, constatando l’impossibilità di una riuscita dell’im-
presa senza gravi perdite, i comandanti decisero di rimbarcare le
truppe 118 . Conforme gli ordini, i vascelli e le schiere granducali, ancora
pressoché intatte dopo gli attacchi, in parte tornarono a Livorno e in
parte rimasero in Levante come corsari. Così fece il cavaliere Scipione
Cortesi al comando del galeone Livorno 119 .
Alla luce degli eventi, l’Impero Ottomano era probabilmente più in
crisi nei sogni del granduca che nella realtà, e senza l’appoggio di una
grande coalizione di stati cristiani non sarebbe stato possibile in alcun
modo né ottenere conquiste significative né controllare gli eventuali
territori occupati. La Spagna aveva promesso probabilmente un aiuto
solo in caso di riuscita dell’attacco a Famagosta, non volendo iniziare
un rischioso conflitto con i turchi con la guerra in Olanda ancora in
corso 120 . Ferdinando fu costretto quindi a fare affidamento solo sulle
proprie forze, probabilmente sopravvalutate, assieme a quelle dei ri-
belli del sultano, anch’esse probabilmente sovrastimate. Il fallimento
dell’attacco all’isola di Cipro assieme alla sconfitta del Pascià di Aleppo
nell’ottobre dello stesso anno spinsero Ferdinando I a ridimensionare
i propri sogni di gloria 121 .
Alla fine di agosto del 1607, il segretario granducale Belisario Vinta
lamentava all’ambasciator Tarugi che per far quadrare nuovamente i
conti dopo il salasso dell’impresa di Cipro, la flotta granducale avrebbe
dovuto ridursi a sole quattro galere, abbandonando totalmente le navi
più grandi 122 . Contrariamente a questo parere e animato dalla volontà
di riscatto dopo lo smacco subito a Cipro, il granduca decise di intra-
prendere una nuova spedizione verso un obiettivo più modesto, la città
algerina di Bona, attuale Annaba 123 . Riutilizzando le navi ed equipaggi
dell’armata di Cipro, Ferdinando ordinò l’assalto, che venne portato a
termine col conseguente saccheggio della città da parte dei soldati to-
scani nel settembre del 1607 124 . Il galeone Livorno non prese parte a
118 Una dettagliata relazione sull’impresa di Cipro è contenuta nel fondo Mediceo del
Principato dell’Archivio di Stato di Firenze: «Copia di lettere sopra il successo di Fama-
gosta» in Asf, Mdp, 2077, ins. 3, c. 747.
119 Asf, Mdp, 2077, 4, c. 1165, 26 luglio 1607.
Per un’accurata analisi dell’attacco toscano a Famagosta e del suo fallimento vedere:
M. Hadjianastasis, Corsair Tactics and Lofty Ideals: The 1607 Tuscan Raid on Cyprus,
in City of Empires. Ottoman and British Famagusta, ed. M.J.K. Walsh , Cambridge Schol-
ars Publishing, Newcastle, 2015.
120 Asf, Mdp, 4939, c. 368, 23 aprile 1607.
121 B. Brege, Tuscany in the Age of Empire cit., p. 322.
122 Asf, Mdp, 4939, c. 472, 25 agosto 1607.
123 Ibidem.
124 Asf, Mdp, 2077, ins. 3, c. 751, data mancante. R. Amerighi, La presa di Bona in
Algeria: un’impresa dei Cavalieri di Santo Stefano nel 17. secolo, autopubblicato, 2017.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)