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Il galeone Livorno: sogni di gloria e imprese mancate di Ferdinando I de' Medici... 79
non attaccare vascelli né merci di cristiani, specialmente se veneziani.
In caso di incontro con navi inglesi, olandesi, francesi o greche che
trasportavano merci turche o di mercanti ebrei, era concesso confi-
scare le merci senza arrecare danno all’imbarcazione e all’equipag-
gio 105 . In caso di rifiuto o proteste, il galeone aveva il permesso di at-
taccare e catturare tali navi, in quanto: «se staranno ostinati sarà se-
gno che habbino de contrabandi, et perciò potendo li piglierete» 106 . Lo
stesso sarebbe accaduto se le navi portavano ai turchi merci proibite
dalle bolle pontificie 107 . Con tali azioni Ferdinando non voleva danneg-
giare i rapporti con i mercanti del Nord Europa, ma puntava almeno a
scoraggiarne la collaborazione con gli ottomani. Il Granduca deside-
rava ergersi a campione della cristianità cattolica, lottando nel Medi-
terraneo contro gli “infedeli”, ma la volontà di preservare i buoni rap-
porti commerciali con i nordici lo costringeva ad usare questi strata-
gemmi. Oltre la retorica crociata vi era dunque il perseguimento di un
interesse assai più pragmatico, ovvero la prosperità del porto di Li-
vorno e dei commerci toscani.
Una volta raggiunta Famagosta e le altre navi, i soldati sul galeone
sarebbero dovuti sbarcare con i rifornimenti, mentre la nave avrebbe
sostenuto le operazioni militari dal mare. Fu rimarcata una raccoman-
dazione: non lasciare mai i fiamminghi a bordo in numero maggiore
dei marinai italiani, così da evitare improvvisi ammutinamenti. In caso
poi di fallimento nell’assalto, il galeone avrebbe dovuto unirsi ai ber-
toni della flotta e andare alla ricerca della carovana turca (la flotta
commerciale) che navigava fra Alessandria d’Egitto e Costantino-
poli 108 . Nel caso in cui anche questa fosse già arrivata a destinazione,
il capitano Cortesi aveva istruzione di navigare col solo Livorno alla
ricerca di facili prede nel Mediterraneo Orientale 109 . Le navi da guerra
turche andavano dunque evitate se in gran numero e se provenienti
da luoghi in cui era presente la peste 110 . Poco prima della partenza fu
imbarcato come pilota un tale Nicola da Rodi, greco, per guidare la
nave nelle acque del Mediterraneo Orientale 111 . Il galeone Livorno partì
105 Ivi, c. 1102, data mancante, probabile giugno 1607.
106 Ibidem.
107 Dal 1527 con una bolla di papa Clemente VII, ribadita poi da Urbano VIII, ai
mercanti cristiani era proibito vendere armi, cavalli, ferro, stagno, rame, materiale per
fabbricazione di artiglieria, funi, legname, e altri materiali di attrezzatura nautica. Spe-
cialmente gli stati protestanti ignorarono questi divieti, rifornendo turchi e barbareschi
nella loro lotta contro i paesi cattolici del Mediterraneo. G.S. Mela, Islam: nascita, espan-
sione, involuzione, Armando, Roma, 2005, pp. 233-4.
108 Asf, Mdp, 2077, ins. 4, c. 1102, data mancante, probabile giugno 1607.
109 Ibidem.
110 Ivi, c. 1107, data mancante, probabile giugno 1607.
111 Ivi, c. 1108, data mancante, probabile giugno 1607.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)