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82 Massimo Bomboni
questa impresa trovandosi in quei giorni al largo della costa turca
come nave corsara.
Dopo alcuni mesi di fruttuose incursioni nel Mediterraneo orien-
tale, il grande vascello del capitano Cortesi tornò a Livorno nell’ottobre
del 1607, con a bordo 130 schiavi e un bottino stimato trecentocin-
quantamila scudi 125 . Una lista delle sue prede del 21 dicembre 1607
rivela la cattura di ben tre navi, il bertone inglese Matthews, un va-
scelletto greco e un'altra nave probabilmente inglese chiamata Tomas
Guglielmo nelle fonti toscane 126 . Tuttavia, la prima cattura causò un
incidente diplomatico fra il Granducato, l’Inghilterra e Venezia, visto
anche il coinvolgimento di una nave della Serenissima nello scontro 127 .
Agenti e ambasciatori inglesi scrissero al granduca, minacciando per-
fino l’abbandono di Livorno in caso di mancata giustizia e restituzione
delle merci. 128 Venne richiesta poi clemenza per Giles Thornton, capi-
tano del Matthews e fratello di un altro capitano inglese a servizio di
Ferdinando I, tale Robert Thornton 129 . Dopo un nutrito scambio di let-
tere fra Firenze, Venezia e Londra che si prolungò fino all’anno suc-
cessivo, venne apparentemente trovata una soluzione pacifica e Giles
Thornton trovò un nuovo impiego nella marina medicea 130 .
Ancora dissanguato dalle esorbitanti spese sostenute per la spedi-
zione di Cipro, il granduca proseguì la sua politica aggressiva nel Me-
diterraneo con attacchi meno dispendiosi e più mirati, per ottenere il
massimo guadagno col minimo rischio per i propri vascelli. Nella prima
metà del 1608 il Galeone Livorno continuò infatti ad essere impiegato
come nave corsara nel Mediterraneo, riportando discreti successi as-
sieme ad un altro galeone appena varato a Livorno dall’inglese Robert
Dudley, il San Giovanni Battista. 131 Nell’ottobre dello stesso anno, i
due vascelli, vanto della modernizzata flotta medicea, si trovavano an-
cora una volta in Levante, assieme ad una squadra toscana di bertoni
125 Bncf, Capponi, 261.1, c. 194, 8 ottobre 1607.
126 Asf, Mdp, 2077, ins. 4, c. 1234, 21 dicembre 1607.
127 Ivi, c. 981, agosto 1607.
128 H.F. Brown (ed.), Calendar of State Papers and Manuscripts, Relating to English
Affairs, Existing in the Archives and Collections of Venice, and in Other Libraries of North-
ern Italy: 1607-1610, Public Record Office, Great Britain, 1864, pp. 115-16.
129 Asf, Mdp, 942, c. 624, 11 agosto 1607. Robert Thornton era giunto a Livorno
alcuni anni prima a bordo della nave il Mercante Reale. Prestò servizio per il granduca
Ferdinando quale corsaro e partecipò alla spedizione di Cipro a bordo della nave Leone
Rosso acquistata in Olanda. M. Hadjianastasis, Corsair Tactics and Lofty Ideals: The
1607 Tuscan Raid on Cyprus cit., p. 26.
130 Nel 1608 ritroviamo infatti Giles Thornton al comando di una delle due navi che
parteciparono alla spedizione toscana in Guyana guidata dal fratello Robert Thornton.
G.G. Guarnieri, L’ultima impresa coloniale di Ferdinando I dei Medici. La spedizione R.
Thornton al Rio Amazonas, all’Orenoco, all’Isola Trinidad. Con documenti in appendice e
tre carte fuori testo, G. Meucci & C., Livorno, 1910.
131 Bncf, Capponi, 261.1, c. 206.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)