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I galeotti della flotta genovese condannati per diserzione... 87
1. La flotta pubblica genovese nel Settecento
All’inizio del Settecento la flotta pubblica genovese era composta da
sei galee, così nominate, in ordine di importanza: Capitana, Padrona,
Raggia, Santa Maria, San Giorgio, San Giovanni Battista. Per far fronte
ai costi economici dell’annessione di Finale, realizzata come si è ac-
cennato nel 1713, fu tuttavia ben presto soppressa un’unità (la San
Giovanni Battista), e analogo destino conobbe, dopo la guerra di Suc-
cessione austriaca, la Padrona . Nel corso del secolo si ebbe quindi un
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progressivo ridimensionamento della presenza dello Stato sul mare,
dove esso venne sostituito in una certa misura dall’iniziativa privata .
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In un quadro di lungo periodo, se nel Cinquecento e nel Seicento la
questione del riarmo navale, accompagnata da una generale messa in
discussione della collocazione internazionale della Repubblica, aveva
segnato a fondo la vita politica genovese , tutte le velleità di tornare a
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rispolverare le glorie marittime del passato medievale erano di fatto
venute meno con il bombardamento francese di Genova del 1684 .
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La piccola flotta genovese si trovava quindi ad operare con mezzi
del tutto insufficienti, nel tentativo di difendere il commercio marit-
timo e dare una parvenza di concretezza alla rivendicazione della so-
vranità sul Mar Ligure, uno degli obiettivi della politica estera della
Repubblica . Nel dettaglio, si trattava di contrastare l’attività dei
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truppa regolata genovese e l’ordine pubblico nel Regno di Corsica [1741-1745], in L. An-
tonielli [a cura di], Polizia militare. Military Policing, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2013,
pp. 147-174).
6 Sul ridimensionamento numerico della flotta pubblica genovese e sulle problema-
tiche relative alla difesa dello spazio marittimo ligure, E. Beri, Génova y su frontera
marítima entre los siglos XVI y XVIII: defensa y control, in V. Favarò, M. Merluzzi, G.
Sabatini (eds.), Fronteras. Procesos y prácticas de integración y conflictos entre Europa y
América (siglos XVI-XX), Fondo de Cultura Económica, Madrid, 2016, pp. 341-351.
7 In questa direzione va l’istituzione della Compagnia di Nostra Signora del Soccorso,
un’originale commistione di iniziativa privata e controllo pubblico, approntata in ottica
anti-barbaresca. Su questo argomento, si veda E. Beri, La Compagnia di Nostra Signora
del Soccorso: iniziativa privata e potere pubblico di fronte all’emergenza barbaresca nella
Genova del Settecento, in E. Pelleriti (a cura di), Per una ricognizione degli “stati d’ecce-
zione”. Emergenze, ordine pubblico e apparati di polizia in Europa: le esperienze nazionali
(secc. XVII-XX), Rubbettino, Soveria Mannelli, 2015, pp. 151-163.
8 A questo proposito, si vedano C. Bitossi, Il Genio ligure risvegliato. La potenza na-
vale nel discorso politico genovese del Seicento, in F. Cantù (a cura di), I linguaggi del
potere nell’età barocca, v. II, Viella, Roma, 2009, pp. 81-109; G. Toso, Il ritorno al mare.
Dibattito politico e letteratura sul riarmo navale a Genova tra il XVI e il XVII secolo, «Atti
della Società Ligure di Storia Patria», n.s., LX (2020), pp. 175-222.
9 Sul bombardamento navale di Genova e sulle sue conseguenze, C. Bitossi, 1684.
La Repubblica sfida il Re Sole, in Gli anni di Genova, Laterza, Roma-Bari, 2011, pp. 123-
150.
10 Su questo argomento si veda R. Savelli, Un seguace italiano di Selden: Pietro Bat-
tista Borghi, «Materiali per una storia della cultura giuridica», III (1973), pp. 13-76.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)