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I galeotti della flotta genovese condannati per diserzione... 91
far loro presente essere detti disertori li migliori de’ forzati che presentemente
si ritrovino sopra le loro galee, sostenendo le mancanze dell’invalidi nel vogare;
oltre di che in falta di essi verrebbe a mancare il necessitoso numero delle
ciurme, che si richiede per l’armamento delle galee medeme, tanto più che il
numero de buonavoglia resta da riclutarsi in numero di 50, che non si ritro-
vano per la facilità d’altro impiego 25 .
Si trattava quindi di uomini che, malgrado il reato che li aveva por-
tati alla condanna, risultavano comunque fondamentali per lo sforzo
bellico genovese nel settore navale, viste le carenze nelle altre catego-
rie. Anche negli anni precedenti erano comparse nella documentazione
segnalazioni riguardo a questi galeotti ; tuttavia il repertorio del 1745
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è particolarmente significativo, visto che riporta i dati relativi a tutti i
disertori condannati al remo e non solo a individui singoli o in piccoli
gruppi.
Come si vedrà meglio nell’analisi dei dati contenuti nel repertorio,
tra i 222 condannati menzionati si ritrovavano anche galeotti che ave-
vano finito di scontare la pena: nella maggioranza dei casi, essi erano
però costretti a servire ancora sulle galee per pagare il debito contratto
con la pubblica amministrazione, rimborsando quindi in questo modo
le spese relative al loro nutrimento o alla loro cattura. Si trattava di
un sistema pratico, in vigore non solo a Genova ma anche ad esempio
a Venezia, per prolungare legalmente l’uso di questi forzati anche dopo
la scadenza della pena, risparmiando sui costi di gestione .
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Esaminando il documento, e confrontando la durata della con-
danna con l’inizio della pena si nota che alcuni forzati nel marzo del
1745 – in alcuni casi ben oltre la fine ʻregolareʼ della pena – si trova-
vano sulle galee per risarcire con il loro lavoro le spese affrontate dalla
pubblica amministrazione per il vitto o la cattura successiva alla di-
serzione. Inoltre, al momento della stesura dell’elenco, almeno cin-
quantotto di questi forzati dovevano ancora scontare solo qualche al-
tro mese di pena , anche se per molti di loro era comunque prevista
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la continuazione del servizio fino al rimborso del debito camerale.
25 Asg, Archivio segreto, Maritimarum, n. 1708. Genova, 23 marzo 1745, nota dei
disertori condannati al remo, c. 1r.
26 Ad esempio, Asg, Archivio segreto, Maritimarum, n. 1699. Genova, 9 dicembre
1732, pratica dei forzati francesi. In questo caso la pratica riguarda tre disertori di ori-
gine francese (Claude Le Gras, Étienne La Brese, Jean-Baptiste Bichet), condannati al
remo per cinque anni, che scontavano la pena sulle galee San Giorgio, Raggia e Santa
Maria.
27 L. Lo Basso, Uomini da remo cit., p. 237.
28 Il dato, comunque desumibile anche dal confronto tra la durata delle condanne e
le date di inizio della pena, è presente negli allegati al repertorio (Asg, Archivio segreto,
Maritimarum, n. 1708. Genova, 23 marzo 1745, nota dei disertori condannati al remo,
cc. 3r-4v).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)