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I galeotti della flotta genovese condannati per diserzione... 89
vano tentativo di impedire i rifornimenti ai ribelli e, dopo la creazione
della flottiglia còrsa, gli attacchi di essi ai mercantili genovesi . In-
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somma, nel Settecento, proprio in una fase in cui esigenze di natura
principalmente economica ne imponevano un ridimensionamento nu-
merico, la flotta genovese dovette quindi affrontare diverse sfide piut-
tosto impegnative.
Istituita alla metà del Cinquecento, alla fine del lungo conflitto
franco-spagnolo, anche per ragioni prettamente politiche, la flotta ge-
novese era completamente pubblica, rappresentando in questo senso
una particolarità nel panorama italiano . Anche l’aspetto che inte-
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ressa maggiormente questo lavoro, ossia la gestione delle ciurme e dei
rematori, altrove delegata a privati, era quindi di competenza dello
Stato. A questo proposito va notato come, a differenza di altri contesti,
a Genova si cercasse di mantenere un certo equilibrio numerico fra tre
distinte categorie: forzati, schiavi e salariati (definiti ʻbuonavogliaʼ) .
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Per quanto i buonavoglia, spesso individui di bassissima estrazione
sociale, fossero considerati in generale i migliori tra i galeotti , i forzati
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rappresentavano comunque il gruppo più consistente, anche per ra-
gioni di risparmio economico. Nel 1745, anno di redazione del reper-
torio dei condannati per diserzione preso qui in esame, sulle cinque
galee genovesi erano presenti 492 forzati, 363 schiavi e 296 buonavo-
glia, così ripartiti :
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18 Sugli aspetti marittimi della guerra in Corsica si fa riferimento a E. Beri, Genova e il
suo Regno. Ordinamenti militari, poteri locali e controllo del territorio in Corsica fra insurre-
zioni e guerre civili (1729-1768), Città del Silenzio, Novi Ligure, 2011, pp. 221-276.
19 Per un confronto tra la situazione genovese e quella dei vicini Stati sabaudi, si
veda L. Lo Basso, Evoluzione delle marine da guerra e costruzione dello Stato moderno:
Genova e Savoia, due percorsi a confronto (secc. XVI-XVIII), in G. Assereto, C. Bitossi, P.
Merlin (a cura di), Genova e Torino. Quattro secoli di incontri e scontri, Quaderni della
Società Ligure di Storia Patria, Genova, 2015, pp. 215-235. Sulle flotte di altri Stati
italiani si vedano G. Candiani, Dalla galea alla nave di linea. Le trasformazioni della
marina veneziana (1572-1699), Città del Silenzio, Novi Ligure, 2012; F. Filioli Uranio, La
squadra navale pontificia nella repubblica internazionale delle galere: secoli XVI-XVII,
Aracne, Roma, 2016; M. Sirago, La flotta napoletana nel contesto mediterraneo (1503-
1707), Licosia, Ogliastro Cilento, 2018.
20 Sui rematori nelle flotte mediterranee nell’età moderna, si fa riferimento a L. Lo
Basso, Uomini da remo. Galee e galeotti del Mediterraneo in età moderna, Selene Edizioni,
Milano, 2003. In particolare, per la trattazione della situazione della flotta pubblica ge-
novese, pp. 206-252.
21 Ivi, pp. 246-249.
22 Asg, Magistrato delle Galee n. 143. Genova, 1 giugno 1746, consumi alimentari
sulle galee. I dati fanno comunque riferimento agli ultimi giorni del 1745.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)