Page 112 - Rivista58_BR_con_cop
P. 112

338                                                   Fabrizio D’Avenia



                por su dignidad de mucho embarazo a los virreyes, y de no menor perjuizio a
                mi Patrimonio, [...] no obedecen nunca a los juezes de la Monarchia, [...] no
                quieren dejar los obispados que consiguen sino dándose la futura sucessión
                a sus sobrinos o parientes, o pensiones tan gruessas que los sucessores no
                quedan cumplir con sus obligaciones. [...] Además de que los cardenales que
                ponen los ojos en estos obispados no piensan residirlos 91 .

                   La  raccomandazione  del  re  si  riferiva  probabilmente  all’espe-
                rienza dei cinque cardinali nominati in sedi episcopali siciliane tra
                il 1606 e il 1646 (per un totale di 56 anni alla guida delle loro dio-
                cesi) , tra i quali l’invadente Doria a Palermo, mentre altri tre fu-
                    92
                rono nominati tra il 1650 e il 1671 (anche se il loro mandato com-
                plessivo fu di soli 8 anni). Qualcosa di simile si verificò ancora più
                frequentemente, anche se senza il problema della residenza e della
                cura animarum, con alcune abbazie di patronato regio assegnate in
                commenda a un cardinale dopo l’altro o a un suo parente, per ri-
                nuncia o per futura successione, pratica pure menzionata nella let-
                tera di Filippo IV e di cui si era già lamentato il Consiglio di Stato
                nel 1632, stigmatizzando che «sería como continuarla por derecho
                de herencia en sus deudos» .
                                            93
                   La nomina di cardinali nelle diocesi siciliane con la funzione di
                longa manus giurisdizionale della Santa Sede, individuata come ri-
                medio al sostanziale fallimento dell’invio di vicari apostolici, si do-
                vette scontrare in ogni caso con la doppia lealtà di prelati in equili-
                brio  tra  il  sovrano  spagnolo,  loro  “patrono”,  e  il  papa,  loro  “pa-
                drone”.  La  questione  meriterebbe  ulteriori  approfondimenti,  che
                non possono trovare spazio in questa sede. Può essere invece utile,
                in conclusione, ricordare il contesto nel quale le due guerre dei vi-
                cari  apostolici  furono  combattute.  La  prima  va  infatti  inserita
                nell’ambito dei tentativi della Santa Sede, già avviati a partire dalla
                morte di Filippo II e dalla conversione di Enrico IV, di liberarsi dai
                condizionamenti spagnoli e francesi e di ritagliarsi un ruolo di ca-
                beza dei principi italiani, coinvolgendoli nell’entourage clientelare/


                   91  SnAhn, Osuna 1979, doc. 23, Filippo IV all’ambasciatore conte di Oñate (Madrid,
                17 marzo 1648). Fu quanto tentato, ma senza successo, dal cardinale Giovan Domenico
                Spinola con la diocesi di Mazara, per la quale egli aveva ottenuto dal sovrano la coadiu-
                toria con futura successione a favore del nipote, l’abbate Giambattista Spinola: Ahn, E,
                leg. 1859, consulte del Consiglio d’Italia (Madrid, 14 luglio1643 e 1 settembre 1644).
                   92  Tra loro ho contato anche il menzionato Luis III de Torres, creato cardinale nel
                1606, quando era già arcivescovo di Monreale da molti anni (1588). Morì nel 1609, per
                cui nel suo caso ho calcolato solo tre anni di mandato episcopale.
                   93  Ahn, E, leg. 2178, consulta del Consiglio d’Italia (Madrid, 23 agosto 1632). Per
                due di questi casi, uno riguardante lo stesso cardinale Doria, cfr. F. D’Avenia, La Chiesa
                del re cit., pp. 69-70; Id., Giannettino Doria cit., pp. 280-281.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   107   108   109   110   111   112   113   114   115   116   117