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                Premessa

                   Gli studiosi del Mezzogiorno moderno hanno molte volte orientato
                la loro attività di ricerca verso percorsi tematici tesi ad aprire i confini
                della storiografia, per raccogliervi le tracce del tempo e della presenza
                di uomini e donne lasciate in qualsiasi forma di scrittura. Idee, men-
                talità, immaginario letterario, sensibilità, cultura, e altri interessi che
                in linea generale possiamo definire antropologici, sono diventati terri-
                tori di studio da attraversare avendo a compagni sconosciuti intellet-
                tuali di provincia o grandi intellettuali. La stessa idea di Mezzogiorno,
                l’immagine che questo insieme complesso e assai differenziato di pro-
                vince, situazioni e problemi ha saputo proiettare di sé stesso come un
                tutt’uno, come un ‘blocco’ omogeneo e compatto, è stata studiata come
                il prodotto di un lavoro culturale intenso e continuo posto in essere da
                intellettuali, meridionali e non . Ma da attenti studi che hanno preso
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                in esame in particolare la letteratura di viaggio è emerso come il viag-
                giatore/scrittore spesso attinga a un atelier letterario, a lui contempo-
                raneo o più remoto, o sia portavoce di idealizzazioni in cui si fondono
                antiche stratificazioni (culturali, etico-politiche, ecc.) e attuali propen-
                sioni circa lo stato e i destini del Sud Italia .
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                   Queste esperienze di ricerca e di discussione hanno posto all’atten-
                zione collettiva un atteggiamento talvolta critico nei confronti di alcuni
                luoghi comuni nella tradizione meridionalistica, espresso in particolare
                nel rifiuto di considerare i problemi dello sviluppo delle regioni meridio-
                nali in termini di pura e semplice contrapposizione dualistica con il resto
                del paese. L’apporto positivo che è poi venuto all’analisi del Mezzogiorno
                moderno da una sistematica integrazione tra i risultati di ricerca degli
                storici e quelli di altre discipline è sembrato idoneo a garantire, pur nella
                differenza e non sovrapponibilità dei metodi e degli strumenti di lavoro,
                una migliore rilevazione analitica di questo territorio di studio .
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                   1  Con grandi intellettuali come Giuseppe Maria Galanti alcuni storici hanno dialo-
                gato fino agli ultimi giorni della loro vita. Penso, fra gli altri, ad Augusto Placanica (Giu-
                seppe Galanti, uomo del suo e del nostro tempo, «Rassegna storica salernitana», XIX, 37
                (2002), pp. 117-140) e Giuseppe Galasso (Storia del Regno di Napoli, vol. VI, Società e
                cultura del Mezzogiorno moderno, Utet, Torino, 2011, in particolare pp. 967-977).
                   2  A. Placanica, La capitale, il passato, il paesaggio: i viaggiatori come “fonte” della
                storia meridionale, «Meridiana», I, 1987, pp. 165-179. Sul genere dell’odeporica si pos-
                sono leggere, fra i tanti altri, E.J. Leed, La mente del viaggiatore. Dall’Odissea al turismo
                globale, il Mulino, Bologna, 1992; L. Monga (ed.), L’odeporica/Hodoeporics: on Travel
                Literature, «Annali d’Italianistica», 14 (1996); P. Fasano, Letteratura e viaggio, Laterza,
                Roma-Bari, 1999; R. Ricorda, La letteratura di viaggio in Italia. Dal Settecento a oggi,
                Editrice La Scuola, Brescia, 2012.
                   3  Per una sistematica messa a punto dei problemi e per suggerimenti interpretativi
                preziosi per il progresso degli studi si rinvia a G. Galasso, Storia del Regno di Napoli cit.,
                vol. VI, Società e cultura del Mezzogiorno moderno.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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