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                possibilità che al duca di Savoia fosse assegnato il regno di Sicilia,
                da parte della Corte di Torino si sviluppò una intensa attività infor-
                mativa nei confronti dell’isola. Le notizie raccolte facevano un qua-
                dro che se da un lato impressionava per la ricchezza della terra che
                sarebbe  potuta  essere  assegnata  al  Duca  di  Savoia,  dall’altro  la-
                sciava perplessi per la gravità dei problemi che venivano descritti:
                abusi di ogni genere, cattiva amministrazione della giustizia, corru-
                zione  dilagante,  esistenza  di  privilegi  profondamente  radicati  che
                rendevano difficile ogni saggia amministrazione, situazione finan-
                ziaria in perenne deficit.
                   Il materiale allora reperito era costituito da relazioni del passato,
                tratte dall’archivio del Consiglio d’Italia o fornito dalla stessa Spagna,
                e da relazioni di numerosi Siciliani, alcune a carattere generale, altre
                relative al commercio, alla situazione dell’agricoltura, alle miniere e a
                ogni aspetto della vita dell’isola.
                   Fra queste vi sono anche rapporti relativi a singole città, una delle
                quali relativa a Cefalù è quella che viene di seguito trascritta. È pre-
                sentata come redatta dal Governatore della città Don Giuseppe Gru-
                gno, personaggio di un certo rilievo che il Villabianca indica essere
                stato il Sergente Maggiore della milizia urbana di Palermo nel 1708 e
                che in seguito fu senatore di Palermo e Governatore del Monte di Pietà.
                Il suo cognome è forse più noto per i suoi due fratelli Pompeo, cavaliere
                di Alcantara e Governatore di Girgenti, e Nicolò uccisi nella sommossa
                che  nel  1718  ebbe  luogo  ad  Agrigento  dopo  lo  sbarco  spagnolo  nel
                Golfo di Palermo.
                   Il documento – conservato presso l’Archivio di Stato di Torino – tratta:
                   – dello stato del castello, del personale che vi svolge servizio e delle
                armi di cui è dotato, accennando al loro stato;
                    – della situazione dei bastioni della città, accennando alle armi di
                cui erano dotati, del loro stato d’uso e del materiale a corredo: non è
                sempre agevole riuscire a comprendere la terminologia per chi non ab-
                bia almeno una pur superficiale conoscenza di cosa si tratti, perché
                per le armi da fuoco si utilizzano termini non più in uso da tempo e
                ciò vale anche per il castello. Per agevolarne la comprensione, ritengo
                opportuno perciò allegare al testo del Grugno una mia nota esplicativa
                (Materiale d’artiglieria);
                   – della descrizione delle torri dislocate nel territorio con compiti es-
                senzialmente di avvistamento e prima difesa. In particolare si citano
                quelle di Grugno, Roccella, Sant’Ambrogio, Raisigerbi e la guardiola
                sulla cima del Monte;
                   – di quello che viene definito come lo stato politico. In sostanza vi
                si  trovano  i  dati  finanziari  relativi  alle  entrate  dell’amministrazione




                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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