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Fabrizio D’Avenia
«ABSOLUTAMENTE NO ENTRA OBISPO SI NO EL QUE
PRESENTA Y NOMBRA SU MAGESTAD». VESCOVI DEL
RE CONTRO VICARI DEL PAPA NELLA SICILIA
SPAGNOLA (XVI-XVII SECOLO)*
DOI 10.19229/1828-230X/58042023
SOMMARIO: La concentrazione di poteri ecclesiastici detenuti dalla Corona spagnola nel
regno di Sicilia durante la prima età moderna è stata spesso la causa di controversie
giurisdizionali proprio tra i diversi tribunali ecclesiastici dell’isola: ognuno di essi cercava,
infatti, di estendere le proprie prerogative su imputati e reati a scapito degli altri, ponendo
la propria falcem in alienam messem. Gli stessi accusati, spesso chierici, erano ben con-
sapevoli di questa competizione giurisdizionale e cercavano, spesso con successo, di sfrut-
tarla a proprio vantaggio, talvolta coinvolgendo congregazioni e tribunali romani. Altre
volte fu la Santa Sede stessa ad affrontare di petto il cesaropapismo siciliano, inviando
commissari e vicari apostolici in diocesi “litigiose” (vescovo contro comunità locali), o con
presuli temporaneamente assenti, o inabili al governo in ragione dell’età avanzata. Le
conseguenze di questo scontro tra Roma e Madrid sono ben riassunte in un Discurso
anonimo – redatto in occasione di alcune controversie scoppiate all’inizio degli anni ’30
del ’600 in tre diocesi siciliane (Messina, Catania e Agrigento) – che l’articolo analizza,
ponendolo in relazione al quadro storico del momento.
PAROLE CHIAVE: Patronato regio spagnolo, Santa Sede, vescovati siciliani, giurisdizioni ec-
clesiastiche.
«ABSOLUTAMENTE NO ENTRA OBISPO SI NO EL QUE PRESENTA Y NOMBRA SU MA-
GESTAD». KING’S BISHOPS AGAINST POPE’S VICARS IN THE SPANISH SICILY (16 TH -
17 TH CENTURIES)
ABSTRACT: The concentration of ecclesiastical powers held by the Spanish crown in the king-
dom of Sicily in the early modern period was very often translated into jurisdictional compe-
tencies among the ecclesiastical courts of the island: each of them tried, indeed, to extend
his own prerogatives over suspects and crimes in spite of others, putting its falcem in alie-
nam messem. The defendants themselves, often clerics, were well aware of this jurisdic-
tional overlap and tried, often successfully, to take advantage of it, sometimes involving
Roman congregations and courts. Other times it was the Holy See itself to tackle the Sicilian
caesaropapism head-on, sending commissars and apostolic vicars in quarrelsome dioceses
(bishop against local communities), or devoid of a bishop (temporarily absent), or with bish-
ops unable to govern due to his advanced age. The consequences of this struggle between
Rome and Madrid are well summarised in an anonymous Discurso – drafted on occasion of
some disputes that broke out in the early 1630s in three Sicilian dioceses (Messina, Catania
and Agrigento) – which this article focuses on, putting it in relation to its historical context.
KEYWORDS: Spanish royal patronage, Holy See, Sicilian bishoprics, ecclesiastical jurisdictions.
* Abbreviazioni: Aav = Archivio Apostolico Vaticano; Cc, Rd = Congregazione del
Concilio, Relationes Dioecesium; Ci = Congregazione dell’Immunità; Cvr = Congregazione
dei Vescovi e Regolari; Ags, Sp = Archivo General de Simancas, Secretarías Provinciales;
Ahn, E = Archivo Histórico Nacional (Madrid), Estado; SnAhn = Sección Nobleza de Ahn
(Toledo); leg. = legajo; s.d. = senza indicazione di data.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)