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«Absolutamente no entra obispo si no el que presenta y nombra su Magestad»... 317
Hieronymus Wierix, El Salvador entrega las insignias del poder a Felipe II
ante el Pontífice, incisione (1585).
potenza e della forza» . Non solo, ma recentemente è stata messa se-
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riamente in discussione anche la reale influenza esercitata dalla Spa-
gna sulla Curia romana durante il regno del rey prudente, tanto più
che a contendersi «il controllo delle relazioni» con la corte dei papi fu-
rono più fazioni, mutevoli e trasversali allo stesso tempo . A ciò con-
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tribuì il «grande potenziamento della burocrazia pontificia dopo Trento
e la sua organizzazione in funzione di una chiesa universale», con il
rilancio del ruolo strategico della nunziatura di Madrid proprio a par-
tire da Gregorio XIII . In tale contesto, l’investimento di ingenti risorse
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finanziarie da parte di Filippo II, per procurarsi attraverso promozioni
e pensioni il favore dei cardinali, non avrebbe prodotto un’adeguata
contropartita in termini di lealtà politica, nemmeno durante i ponti-
7 M.A. Visceglia, Roma papale e Spagna. Diplomatici, nobili e religiosi tra due corti,
Bulzoni, Roma, 2010, p. 28.
8 Ivi, pp. 34-37, a cui rimando per la bibliografia sull’argomento.
9 Ivi, p. 30. Boncompagni era per altro stato legato a latere in Spagna, dove «si era
guadagnato la fiducia di Filippo II»: Ead., Morte e elezione del papa. Norme, riti e conflitti.
L’Età moderna, Viella, Roma, 2013, p. 343.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)