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ficati di papi eletti col suo favore . Alla sua morte, Roma «was less a
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Spanish Avignon than a Sisyphean Hill» .
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Negli anni compresi tra la produzione del dipinto di Tiziano e dell’in-
cisione di Wierix, più precisamente dall’ottobre 1578 al luglio 1581,
erano falliti i negoziati tra Spagna e Santa Sede per la risoluzione delle
frequenti controversie giurisdizionali che affliggevano i domini italiani
della monarchia iberica . Al centro dei colloqui c’erano state materie
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specifiche – come l’uso di mezzi coattivi sui laici da parte delle corti
vescovili (Milano), la competenza dei tribunali civili sui reati mixti fori e
quella dei nunzi sugli spogli ecclesiastici (Napoli), il regio exequatur (Na-
poli e Sicilia) – e istituti locali, come l’Economato generale che nel du-
cato di Milano amministrava i benefici vacanti , la Cappellania mag-
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giore che nel regno di Napoli (analogamente a quanto accadeva in Sici-
lia) godeva di piena giurisdizione sui cappellani palatini e i castelli regi ,
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e il Tribunale della Regia Monarchia, la cui legittimazione discendeva
dal controverso privilegio della Legazia apostolica siciliana, anche cono-
sciuta come “Monarchia sicula”. Tale tribunale costituiva l’ultima
istanza di giudizio in tutte le cause ecclesiastiche del regno ultra
pharum, con tanto di divieto, per lo meno teorico, di appello a Roma .
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Nel 1605 Paolo V se ne lamentava in questi termini con il nunzio a Ma-
drid Giovanni Garsia Mellini: «in Sicilia s’hanno usurpato la monarchia,
ch’è un tribunale quale rivede la cause ecclesiastiche per appellatione,
10 Tra il 1580 e il 1610 le pensioni cardinalizie comportavano una spesa tra i 35.000 e
i 60.000 ducati annuali: T.J. Dandelet, Spanish Conquest and Colonization at the Center
of the Old World: The Spanish Nation in Rome, 1555-1625, «The Journal of Modern History»,
69 (1997), p. 493; M. Pattenden, Electing the Pope in Early Modern Italy, 1450-1700,
Oxford, Oxford University Press, 2017, pp. 46-47, 175. Sulla «incerta e difficile egemonia
della Spagna» nelle elezioni papali durante il regno di Filippo II, cfr. M.A. Visceglia, Morte
e elezione del papa cit., pp. 339-354.
11 M. Pattenden, Rome as a ‘Spanish Avignon’? The Spanish Faction and the Monar-
chy of Philip II, in P. Baker-Bates, M. Pattenden (eds.), The Spanish presence in Sixteenth-
Century Italy: Images of Iberia, Ashgate, Farnham-Burlington, 2015, p. 73, che ribalta
le tesi di T.J. Dandelet, Spanish Rome (1500-1700), Yale University Press, New Heaven,
2001, già messe in discussione a suo tempo da M.A. Visceglia, Vi è stata una “Roma
spagnola”?, «Roma moderna e contemporanea», a. XI, 1-2 (2003), pp. 313-323, ora in
Ead., La Roma dei papi, Viella, Roma, 2018, pp. 199-211, e riprese in Ead., Roma papale
e Spagna cit., pp. 30-34.
12 G. Catalano, Controversie giurisdizionali tra Chiesa e Stato nell’età di Gregorio XIII
e Filippo II, «Atti dell’Accademia di Scienze Lettere e Arti di Palermo», serie IV, vol. XV
(1954-55), parte II.
13 G. Dell’Oro, Il Regio Economato. Il controllo statale sul clero nella Lombardia asbur-
gica e nei domini sabaudi, FrancoAngeli, Milano, 2007.
14 V. Cocozza, «Hombres de pecho y inteligencia en negocio de estado»: il cappellano
maggiore di Napoli tra Cinque e Seicento, in E. Novi Chavarria (a cura di), Ecclesiastici al
servizio del Re tra Italia e Spagna (secc. XVI-XVII), numero monografico di «Dimensioni e
problemi della ricerca storica», 2 (2015), pp. 145-165.
15 F. D’Avenia, La Chiesa del re. Monarchia e Papato nella Sicilia spagnola (secc. XVI-
XVII), Viella, Roma, 2015, pp. 25-30, a cui rimando anche per la bibliografia sul tema.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)