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322 Fabrizio D’Avenia
che in un mazzo di carte da gioco prodotto in Francia negli anni ’60
del XVII secolo e destinato al mercato inglese, la Sicilia venisse rap-
presentata assieme con Sardegna e Maiorca (ricordo dell’antica e
comune dipendenza dal regno di Aragona) come III di quadri, cioè i
denari o i diamanti, probabile riferimento ai tesori americani .
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Questo seme comprendeva i principali territori e reinos della Mo-
narchia ed era naturalmente “coronato” dal re di Spagna (K), mentre
Milano e Napoli occupavano rispettivamente la posizione IX e Q di
fiori, dominati da «The pope» (K) .
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Questa siciliana Chiesa del re trova una significativa caratteriz-
zazione anche nella rappresentazione geo-politica della celebre Eu-
ropa in forma virginis, apparsa per la prima volta in una incisione
tedesca del 1537 e riprodotta nelle numerose edizioni della Cosmo-
graphia universalis di Sebastian Münster dal 1544 in avanti, così
come nell’Itinerarium Sacrae Scripturae di Heinrich Bünting
(1588) . La Sicilia coincide infatti proprio con il globus crucigerus,
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simbolo della preminenza dell’ordine spirituale su quello temporale,
che nell’incisione di Wierix costituisce l’oggetto di contesa tra Fi-
lippo II e Gregorio XIII. Si tratta di un suggestivo (anche se quasi
certamente involontario) rimando all’isola come palcoscenico privi-
legiato degli scontri giurisdizionali tra Spagna e Roma in ambito
ecclesiastico, mentre poco convincente mi pare l’interpretazione fi-
loromana fornita dal letterato Anton Francesco Doni nei suoi Mondi
(1568): «la Sicilia è un mondo in forma di palla, ed è in mano allo
stato di Napoli, come quel regno che fa della Sicilia a suo modo»,
mentre Roma corrispondeva alla «vena maestra del braccio» d’Italia,
che «risponde per tutte le vene, e il corpo nostro, per la virtù del
salasso, riceve d’infinite gravi malattie la sanità» .
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regi del Regno di Napoli (1554-1707), in E. Novi Chavarria (a cura di), Ecclesiastici al
servizio del Re cit., pp. 25-43.
30 La Sardegna presentava altre analogie con la Sicilia: non solo, infatti, vi aveva
giurisdizione il Sant’Ufficio spagnolo, ma tutte e 7 le sue diocesi erano di patronato regio
(dal 1531) ed erano rappresentate nel proprio “stamento” ecclesiastico del Parlamento
locale: S. Caredda, Vescovi regi e linguaggio del potere nella Sardegna spagnola. La com-
mittenza artistica di Diego Fernández de Angulo (1632-1700), in E. Novi Chavarria (a
cura di), Ecclesiastici al servizio del Re cit., pp. 73-97.
31 SnAhn, Fernán Nuñez, C.4, D.29; A. Chamorro Malagón (coord.), Tesoros ocultos.
Fondos selectos del Museo del Greco y del Archivo de la Nobleza, catalogo della mostra
(Toledo, Hospital Tavera, 22 giugno-31 dicembre 2007), Ministerio de Cultura, Madrid,
2007, pp. 233-234.
32 A. Prosperi, Europa «in forma virginis»: aspetti della propaganda asburgica del ’500,
in Id. (ed.), America e apocalisse e altri saggi, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazio-
nali, Pisa-Roma, 1999, pp. 139-150.
33 A.F. Doni, I Mondi e gli Inferni, a cura di P. Pellizzari, Einaudi, Torino, 1994, p. 50.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)