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554 Daniele Palermo
– sangue, flemma, bile gialla, bile nera –, i miasmi avrebbero causato
la malattia.
L’associazione era particolarmente stretta per fenomeni patologici
che veramente avevano qualche relazione con l’acqua stagnante, an-
che se le zanzare molto raramente venivano ritenute elemento fonda-
mentale di questa correlazione . Nel 1558, il protomedico palermitano
10
Giovanni Filippo Ingrassia legò un’epidemia di febbri alle abbondanti
e violente piogge che avevano colpito Palermo ma anche Roma e Fi-
renze: abitazioni, uomini e animali sarebbero stati travolti e sommersi
e l’acqua avrebbe lasciato una fanghiglia maleodorante che avrebbe
10 Cfr. Ivi, pp. 51-52; D. Palermo, I pericolosi miasmi. Gli interventi pubblici per
la disciplina delle attività generatrici di esalazioni nel Regno di Sicilia (1743-1805),
New Digital Press, Palermo, 2018, pp. 11-18; G. Benvenuto, La peste in Italia
nella prima età moderna. Contagio, rimedi, profilassi, CLUEB, Bologna, 1996, pp.
60-69; V. Nutton, The Seeds of Desease. An Explanation of Contagion and Infec-
tion from Greeks to the Reinassance, «Medical History», XVII (1984), pp. 1-34.
Braudel evidenzia la stretta associazione tra la «geografia della regione piana me-
diterranea» e il “complesso malarico” (F. Braudel, Civiltà e imperi del Mediterraneo
nell’età di Filippo II, Einaudi, Torino, 2002, vol. II, pp. 50-51). Ancora nel 1883,
Luigi Torelli scriveva: «Quali sono le cause? (corsivo dell’autore) Qui cominciano
le divergenze; le discussioni che rimontano a lunghi secoli addietro, di quando
in quando si fanno più intense, poi danno tregua poi riprendono di nuovo. Oggi-
giorno noi siamo in uno di questi periodi … Chi pone la causa in esseri organici,
che respirati entrano nel sangue lo alterano e guastano, chi li ritiene esseri or-
ganici animali, chi invece organici vegetabili, ma in ambi i casi invisibili all’occhio
e colla potenza di una moltiplicazione favolosa e celerissima; chi ritiene che siano
gaz di diversa natura e prodotti da diverse cause. Infine, fra le risposte la più
probabile che si accosta al vero è forse che non havvi una causa sola ed unica
ma più d’una. Ma questa causa che altera il sangue, questo veleno sia pur di
diversa natura ove si genera? Ecco un’altra di quelle nozioni che certo si desidera
avere da più d’uno. Ma anche qui devo rispondere non vi è pieno accordo fra
cultori in genere della scienza salutare, ma un fatto ben accertato è quello che
non è una causa sola che genera quel veleno e dove si genera può essere modifi-
cato da molte diverse cause. Purtroppo è campo estesissimo e vi sono ancora
parti inesplorate o dirò meglio ancora oscure, non certo per mancanza di studi e
tentativi, ma perché certi fenomeni sono la conseguenza di cause complicate e
variabili da rendere difficilissima l’investigazione. Tuttavolta parlando delle
cause generatrici del veleno della Malaria, una ve n’ha in Italia che domina in-
dubbiamente su tutte le altre ed in sommo grado, e questa causa è l’acqua sta-
gnante. In Italia, ma soprattutto nella Media, nella Meridionale e nelle due grandi
isole di Sardegna e Sicilia, acqua stagnante e Malaria possono dirsi sinonimi …
In mezzo ai molti misteri che ancora circondano i fenomeni della Malaria, noi
possiamo ammettere come indubitato che è una sostanza, un corpo estraneo che
viene assorbito dall’uomo principalmente con la respirazione, perché non è via
esclusiva e penetra anche per i pori. Questa sostanza, sia gas, siano esseri orga-
nizzati animali o vegetabili, agiscono sul sangue e quindi su altri visceri, ma
sempre per via del sangue donde deriva anche il colore caratteristico in quelli
che sono affetti in grado già sensibile di quella malattia» (L. Torelli, La malaria
d’Italia. Memoria popolare, Roma, 1883, pp. 10-11).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)