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                – sangue, flemma, bile gialla, bile nera –, i miasmi avrebbero causato
                la malattia.
                   L’associazione era particolarmente stretta per fenomeni patologici
                che veramente avevano qualche relazione con l’acqua stagnante, an-
                che se le zanzare molto raramente venivano ritenute elemento fonda-
                mentale di questa correlazione . Nel 1558, il protomedico palermitano
                                             10
                Giovanni Filippo Ingrassia legò un’epidemia di febbri alle abbondanti
                e violente piogge che avevano colpito Palermo ma anche Roma e Fi-
                renze: abitazioni, uomini e animali sarebbero stati travolti e sommersi
                e l’acqua avrebbe lasciato una fanghiglia maleodorante che avrebbe



                   10  Cfr. Ivi, pp. 51-52; D. Palermo, I pericolosi miasmi. Gli interventi pubblici per
                la disciplina delle attività generatrici di esalazioni nel Regno di Sicilia (1743-1805),
                New Digital Press, Palermo, 2018, pp. 11-18; G. Benvenuto, La peste in Italia
                nella prima età moderna. Contagio, rimedi, profilassi, CLUEB, Bologna, 1996, pp.
                60-69; V. Nutton, The Seeds of Desease. An Explanation of Contagion and Infec-
                tion  from  Greeks  to  the  Reinassance,  «Medical  History»,  XVII  (1984),  pp.  1-34.
                Braudel evidenzia la stretta associazione tra la «geografia della regione piana me-
                diterranea» e il “complesso malarico” (F. Braudel, Civiltà e imperi del Mediterraneo
                nell’età di Filippo II, Einaudi, Torino, 2002, vol. II, pp. 50-51). Ancora nel 1883,
                Luigi Torelli scriveva: «Quali sono le cause? (corsivo dell’autore) Qui cominciano
                le divergenze; le discussioni che rimontano a lunghi secoli addietro, di quando
                in quando si fanno più intense, poi danno tregua poi riprendono di nuovo. Oggi-
                giorno noi siamo in uno di questi periodi … Chi pone la causa in esseri organici,
                che respirati entrano nel sangue lo alterano e guastano, chi li ritiene esseri or-
                ganici animali, chi invece organici vegetabili, ma in ambi i casi invisibili all’occhio
                e colla potenza di una moltiplicazione favolosa e celerissima; chi ritiene che siano
                gaz di diversa natura e prodotti da diverse cause. Infine, fra le risposte la più
                probabile che si accosta al vero è forse che non havvi una causa sola ed unica
                ma più d’una. Ma questa causa che altera il sangue, questo veleno sia pur di
                diversa natura ove si genera? Ecco un’altra di quelle nozioni che certo si desidera
                avere da più d’uno. Ma anche qui devo rispondere non vi è pieno accordo fra
                cultori in genere della scienza salutare, ma un fatto ben accertato è quello che
                non è una causa sola che genera quel veleno e dove si genera può essere modifi-
                cato da molte diverse cause. Purtroppo è campo estesissimo e vi sono ancora
                parti inesplorate o dirò meglio ancora oscure, non certo per mancanza di studi e
                tentativi, ma perché certi fenomeni sono la conseguenza di cause complicate e
                variabili  da  rendere  difficilissima  l’investigazione.  Tuttavolta  parlando  delle
                cause generatrici del veleno della Malaria, una ve n’ha in Italia che domina in-
                dubbiamente su tutte le altre ed in sommo grado, e questa causa è l’acqua sta-
                gnante. In Italia, ma soprattutto nella Media, nella Meridionale e nelle due grandi
                isole di Sardegna e Sicilia, acqua stagnante e Malaria possono dirsi sinonimi …
                In mezzo ai molti misteri che ancora circondano i fenomeni della Malaria, noi
                possiamo ammettere come indubitato che è una sostanza, un corpo estraneo che
                viene assorbito dall’uomo principalmente con la respirazione, perché non è via
                esclusiva e penetra anche per i pori. Questa sostanza, sia gas, siano esseri orga-
                nizzati  animali  o  vegetabili,  agiscono  sul  sangue  e  quindi  su  altri  visceri,  ma
                sempre per via del sangue donde deriva anche il colore caratteristico in quelli
                che sono affetti in grado già sensibile di quella malattia» (L. Torelli, La malaria
                d’Italia. Memoria popolare, Roma, 1883, pp. 10-11).



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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