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572 Daniele Palermo
pianta di tutti i corsi delle acque se ne dimostrò esser la proprietà
presso il Senato» .
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Ben presto anche il principe di Villafranca, Giuseppe Alliata Mon-
cada, espose la sua versione dei fatti. Come ordinato dal sovrano il 24
marzo, aveva ricevuto dalla Suprema Deputazione l’intimazione di ese-
guire nel Firriato i lavori indicati dai due “ingegneri camerali”. Sottoli-
neò, come, secondo la relazione del protomedico, il canneto non fosse
«causa principale, né accessoria» delle malattie, come anche «i tanti
altri nelle vicinanze della capitale» ; tuttavia, diversamente da quanto
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sostenuto dall’aristocratico, il protomedico, pur non avendo indicato i
ristagni del canneto come causa principale dell’epidemia, li aveva ri-
compresi tra le tante concause . Il principe considerava poi quanto
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scritto dall’ingegnere Raineri «una relazione antefisica data da persona
ignara su tal scienza, per appagare i disegni di un certo capitan don
Giovan Riso», nella quale era stato prescritto «il taglio di una certa rata
di canneto, non come necessario per l’esecuzione dell’opera ma perché
occasionava la detta infezione». Si era opposto dunque all’esecuzione
dei lavori che sulla base della detta relazione, da lui considerata «ille-
gale» e parziale, la Suprema deputazione gli aveva prescritto. A suo
dire, la magistratura, pur essendo «apertamente convinta» delle «bril-
lantissime ragioni» da lui esposte, volendo «procedere con quella solita
imparzialità ed avvedutezza», aveva commissionato la terza rela-
zione , rivolgendosi a quattro tra i «più bravi fisici del paese» e a due
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dei «migliori ingegnieri». Sempre a suo dire, i medici incaricati del
nuovo sopralluogo avevano ritenuto che la presenza del canneto non
fosse all’origine di «quel micidiale miasma», considerando invece og-
getto di intervento rapido, «vicino la spiaggia della parrocchiale chiesa
del Borgo, una nuova sorgente di interessanti mali che trae origine
dell’alche ammontate e dalle immondezze» e dunque avevano indicato
«i mezzi di togliersi le cause sudette e ne appogiarono l’esecuzione a
detti ingegnieri». Non era stato dunque disposto il taglio del canneto,
95 Memoriale di Giuseppe Alliata Moncada, principe di Villafranca (Ivi, carte non
numerate, non datato ma con ogni probabilità dell’aprile 1811); cfr. anche La Su-
prema deputazione generale di salute pubblica alla Segreteria reale, Palermo 26
aprile 1811 (Ivi, carte non numerate).
96 Memoriale di Giuseppe Alliata Moncada, principe di Villafranca, (Ivi, carte
non numerate, non datato ma con ogni probabilità dell’aprile 1811).
97 Relazione Greco (Ivi, carte non numerate, 23 luglio 1810).
98 Memoriale di Giuseppe Alliata Moncada, principe di Villafranca (Ivi, carte non
numerate, non datato ma con ogni probabilità dell’aprile 1811). Il principe consi-
dera un’unica relazione quella dei medici Mariano Dominici, Francesco Berna, An-
tonino Dettori, Sebastiano Padronaggio e l’altra, che della prima tiene conto,
dell’architetto Marvuglia e dell’ingegnere Speranza.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)