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«Dalla divotissima greca colonia della Piana de’ Greci nella Sicilia» allo zar Alessandro I  589


                    Greci Albanesi della Piana sono già Scismatici, o almeno molto propensi
                    allo Scisma» . Propaganda, nella convinzione che la Collegiata avrebbe
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                    portato, in ultimo, alla definitiva estinzione del rito latino nelle colonie
                    greche della Sicilia, cercava da parte sua di persuadere la corte di Napoli
                    o a recedere dall’impegno di erigerla oppure, se proprio necessario e in-
                    differibile, a dotare di Collegiata anche la parrocchia latina . Leone XII,
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                    viceversa, sembrava ad ogni modo fermo nella sua decisione di conce-
                    dere l’istituzione della Collegiata, affatto preoccupato per la questione
                    russa, convinto che per provare la cattolicità dei siculo-arbëreshë sa-
                    rebbe stata sufficiente una professione di fede . Ma i timori, come si è
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                    visto, erano religiosi tanto quanto politici. Propaganda avanzò l’ipotesi
                    che la vicinanza con la Russia in seguito all’erezione della Collegiata
                    potesse perfino aprire la strada alla nascita di uno Stato indipendente
                    in Sicilia, ceduto all’Imperatore russo, timore qualche anno dopo sinte-
                    tizzato nell’espressione «piccola Repubblica di S. Marino» .
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                       Il parere da parte della Nunziatura Apostolica a Napoli non tardò ad
                    arrivare e si rivelò decisivo. Il cardinale Giustiniani, non potendo più
                    rimanere passivo nel merito, invitò la Segreteria di Stato a leggere l’af-
                    faire sotto il duplice aspetto spirituale e politico. L’erezione della Colle-
                    giata di per sé non avrebbe rappresentato alcun pericolo al netto del
                    timore sull’effettiva ortodossia cattolica del clero greco di Piana, preoc-
                    cupazione emersa solo in relazione al ricorso alla protezione dello zar.
                    Superata l’indignazione del momento, a mente fredda il nunzio ebbe la
                    lucidità di leggere le parole del clero di Piana come mera adulazione «di
                    cui raramente sono esenti le domande di grazie ai Principj», al fine di
                    imprimere una spinta decisiva in direzione della risoluzione del caso.
                       Interessante, a mio avviso, è l’accento che pone il nunzio sull’atteg-
                    giamento dell’arcivescovo di Monreale, che non si mostrò affatto preoc-
                    cupato dell’ortodossia dei greci o della loro fedeltà alla Chiesa romana,
                    lasciando trapelare di contro una tangibile angoscia all’idea di sottra-
                    zione di giurisdizione. A questo, si aggiungerebbe il suo ruolo apicale
                    all’interno di una fazione che tendeva a contrastare tutte le decisioni
                    del Governo di Napoli riguardanti gli affari siciliani .
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                       59  Ivi, La Congregazione di Propaganda al nunzio apostolico, 15 novembre 1825,
                    cc. 66r-73v.
                       60  Aspf, Udienze, vol. 62, cc. 654r-656r.
                       61  Aspf, Acta, vol. 188, Ristretto del cardinale De Gregorio, 1925, cc. 542r-579v.
                       62  Aav, Arch. Nunz. Napoli, b. 203, Lettera di Locascio al nunzio apostolico, 6
                    aprile 1844, cc. 346r-357v.
                       63  Per una visione d’insieme sulle vicende nel Regno delle due Sicilie di quegli
                    anni, cfr. almeno G. Galasso (a cura di), Il regno di Napoli. Il Mezzogiorno borbonico
                    e risorgimentale (1815-1860), vol. 15, t. V, Utet, Torino, 2008; R. De Lorenzo, Bor-
                    bonia felix. Il Regno delle due Sicilie, Salerno editrice, Roma, 2013; A. Spagnoletti,
                    Storia del Regno delle Due Sicilie, Il Mulino, Bologna, 2008.


                                               Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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