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584 Sara Manali
Arciprete, lese in quanto assenti dal breve suddetto . La pratica venne
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allora dirottata in Consulta per le indagini di rito.
Nemmeno la Congregazione di Propaganda Fide si era trovata d’ac-
cordo sulla faccenda, convinta che la richiesta fosse stata inoltrata dal
clero di Piana e poi ottenuta con l’inganno , mediante una falsifica-
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zione di informazioni per mostrarsi «satis nomine suo clara, et Illu-
stris», come poi venne riportato nel breve. Difatti, alla richiesta di con-
cessione della Collegiata era stato allegato un certificato di numera-
zione delle anime del sindaco di Piana, Demetrio Petta, che ne contava
circa 6000, di cui 4500 professanti il rito greco e le restanti 1500 il
rito latino, benché fossero in quanto a «linguaggio, vestire ed usanze
[…] conformi ai professanti il rito greco […] essendo in continuo con-
tatto coi sopradetti ceti greci, forza è che quanto al modo di vivere civile
sieguano le costumanze greche» . Dello stesso avviso di Propaganda
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era l’arcivescovo di Monreale per il quale la cittadinanza di Piana an-
dava ridimensionata nel numero e nella qualità, definendolo paese
«ignobile» .
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Data la battuta di arresto della faccenda a Napoli – e che rispondeva
solo a questioni finanziario-organizzative, attesa la volontà ferma del
sovrano di concessione della Collegiata – le forze ecclesiastiche locali,
ma anche curiali, tentarono in tutti i modi di bloccare lo sviluppo
dell’iniziativa. All’opposizione giurisdizionale di Monreale si aggiun-
sero le questioni più propriamente canoniche legate agli statuti della
Collegiata redatti al 1820. Il dibattito che si aprì interessò tutti i livelli
gerarchici della Chiesa (dall’arciprete di San Demetrio alle Congrega-
zioni curiali, passando dai vescovi e dal nunzio apostolico a Napoli) e
si incentrò inizialmente su una presunta frizione tra le norme che
avrebbero governato la Collegiata e le regole del Seminario di Pa-
lermo . Sulla base della documentazione reperita è possibile indivi-
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duare l’attrito nel numero dei canonici da impegnare nella Collegiata
– venticinque – considerato da Propaganda Fide troppo elevato, in
36 Aav, Arch. Nunz. Napoli, b. 120, L’arcivescovo di Palermo al segretario della
Congregazione Concistoriale, 27 luglio 1821, c. 29rv.
37 Aspf, Acta, vol. 187, Ristretto del cardinale ponente De Gregorio cit.
38 Aav, Arch. Nunz. Napoli, b. 120, Certificato del sindaco Demetrio Petta, c. 9rv.
39 Ivi, L’arcivescovo di Monreale al nunzio apostolico, 19 gennaio 1824, cc.
120r-121v.
40 Regole del Seminario italo-greco-albanese di Palermo approvate dalla Santità
di nostro signore papa Benedetto XIV, nella stamperia della Sagra Congregazione
di Propaganda Fide, Roma, 1757; si vedano anche in Asep, Seminario greco-alba-
nese, n. 1, le varie copie delle regole, manoscritte e a stampa. Per una storia
dell’istituzione e delle sua carte, si veda S. Manali, Il Seminario greco-albanese di
Palermo e la memoria documentaria delle comunità arbëreshe. Inventario, Palermo
University Press, Palermo, 2021.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)