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                volta il dominio e la proprietà di questa medesima Colonia Piana de’
                Greci fondata a nostre proprie spese, e che costano fiumi di sangue ai
                nostri maggiori.
                   Il patto espresso e correspettivo è che tutte le magistrature di qua-
                lunque sorta siano giudiziarie, politiche, comunali, amministrative ed
                ecclesiastiche  nella  Colonia  e  nel  territorio  della  medesima  devono
                esercitarsi privativamente per ogni futuro tempo dai soli professanti il
                rito di Oriental Chiesa, di qualunque parte essi siano, e tutti gli altri
                che non sono di questa Greca Colonia, come il tutto è pienamente noto
                al Magnanimo Autocratore ed alla E.V.
                   Questi Sacri diritti sono stati conservati alla Nazione sino al 1819,
                che l’ingiustizia inaudita di alcuni Ministri Siciliani prepotenti uniti
                all’(infestissimo) nemico della Nazione e Chiesa Greca Monsignor Bal-
                samo l’hanno rotto contro il diritto pubblico e sacro diritto delle Genti
                che non permettono violazione menoma dei patti correspettivi e che
                non vanno soggetti alle contingenze de’ tempi per qualunque siasi pre-
                testo, e sopra cui i Greci conobbero che poggiava la conservazione del
                Sacro rito di lor propria Oriental Chiesa.
                   A tal’uopo il medesimo nostro Deputato Papà Giovanni Borgia pre-
                sentò due ragionate suppliche a quell’Eccellentissimo Ministro di Stato
                di Grazia e Giustizia in Napoli Signor Marchese Tommasi sotto li 31
                Ottobre ed 8 Novembre 1824 or spirato, e rassegnò le consimili copie
                al cotanto degno Plenipotenziario della prelodata M.S.I. Signor Conte
                di Stokelberg per la di lui intelligenza.
                   La Greca Nazione col Greco Sacerdozio nell’abusare di vantaggio
                della degnazione dell’E.V. non può far di meno che chiederle rispetto-
                samente un benigno compatimento e supplicarla di dare un’occhiata
                seria che trattasi dell’onere ed osservanza di quella Chiesa Greca che
                è stata la Madre di que Sommi Uomini che hanno illustrato l’intero
                mondo per Santità e dottrina, dei Policarpi, Basilj, Atanasj, Nazian-
                zeni, Cirilli e quanti altri Patriarchi salde colonne e fidi depositarj della
                verace dottrina di un Dio fatt’uomo.
                   Conceda il Re de’ Regi lunga serie di anni all’adorabile Autocratore
                eccelsi di unità, all’Augusta Sua Ortodossa Greca Imperiale dinastia
                con perpetuità di Regni ed Imperj fino alla consumazione de’ secoli ed
                alla E.V. con tutta la nobilissima sua famiglia ogni felicità e prosperità
                a seconda de’ fervidi voti di questa divota Greca Nazione e delle inces-
                santi preghiere che innalza ogni momento all’Eterno Dio negli Altari il
                Greco Presbiterio Umilissimo Oratore di V.E. Eccellentissimo Signor
                Conte Nesselrhode. Consigliere Ministro Segretario di Stato per gli Af-
                fari Esteri di S.s. Re M. Imperiale Alessandro Primo autocratore del
                Greco Impero di tutte le Russie. Pietroburgo. Dalla divotissima Greca
                Colonia della Piana de’ Greci nella Sicilia.
                   Oggi 26 febbraio-9 marzo 1825.





                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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