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Ethos e contesto. Le culture popolari fra rito e storia: l’eredità... 597
ideologica che ne impostava il quadro teorico – in un’apertura siner-
gica agli apporti delle diverse scienze umane, al confronto fra etno-
antropologi, sociologi delle religioni, storici culturali e in una circola-
rità di temi tra studi italiani e di altre scuole europee, specie di lingua
francese e inglese.
Le posizioni gramsciane non mancarono di influenzare l’imposta-
zione teorica degli studi sulla cultura popolare anche in Europa, a co-
minciare dalla prima sintesi storica di Peter Burke allargata a vaste
aree del continente . Ma già in Italia, negli stessi anni Settanta, se ne
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avvertiva ormai l’inadeguatezza, specie rispetto alla troppo rigida
equazione fra le nozioni di «popolare» e «subalterno», che sempre più
saltava man mano che la verifica sul campo riscontrava contesti re-
gionali in lenta evoluzione, «varianze» dei rapporti di produzione, ri-
spetto alle registrazioni ottocentesche, che ancora informavano la ri-
flessione gramsciana .
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La maggior parte dell’indagine sul «popolare» verteva in quegli anni
sulla specificazione della «cultura religiosa popolare», del rapporto con-
fessionale-magico e del problema dei «dislivelli di cultura» in relazione
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agli specifici contesti socio-economici costituiti dalle regioni storiche .
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Anche in questo campo, i diversi «cattolicismi» elencati da Gramsci ri-
sultavano ora insufficienti a classificare le forme popolari di religione.
Lo stesso livello residuale-magico, intriso di arcaismi, si caricava di mo-
menti di consapevolezza politica e di scambi tra sovrastruttura e strut-
tura, nella direzione della prima sulla seconda; esso registrava anche
esperienze di utilizzo dal basso verso l’alto di significati religiosi a scopi
di lotta sociale, come nei movimenti contadini e in alcune rivolte urbane
del Novecento, per analizzare i quali il livello marxiano e gramsciano
veniva corretto (così ad esempio nella prospettiva di Lombardi Satriani
e di Cirese) ricorrendo alle teorie di Engels a proposito delle guerre
4 P. Burke, Popular Culture in Early Modern Europe, New York, New York Uni-
versity Press, 1978, trad. it. Cultura popolare nell’Europa moderna, Introduzione di
C. Ginzburg, Milano, Mondadori, 1980.
5 Cfr. E. Sereni, Il capitalismo nelle campagne, Torino, Einaudi, 1968 2 ; A.M. di
Nola, Varietà degli oggetti della cultura subalterna religiosa del Meridione, in F.
Saija, a cura di, Questione meridionale, religione e classi subalterne, Napoli, Guida,
1978, pp. 35-59; frutto di una ricerca sul campo (compiuta in Abruzzo) e di una
lettura laica del fenomeno religioso, Id., Gli aspetti magico-religiosi di una cultura
subalterna italiana, Torino, Boringhieri, 1976, rist. Bollati Boringhieri, 2001.
6 A.M. Cirese, Cultura egemonica e culture subalterne. Rassegna degli studi sul
mondo popolare tradizionale, Palermo, Palumbo, 1971; Id., Intellettuali, folklore,
istinto di classe. Note su Verga, Deledda, Scotellaro, Gramsci, Torino, Einaudi,
1976.
7 Una messa a punto della questione è nel contributo di L. Gambi, I valori storici
dei quadri ambientali, in Storia d’Italia, vol. I. I caratteri originali, Torino, Einaudi,
1972, pp. 3-60.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)