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                definizione è di Cirese) ovvero del controverso rapporto tra cultura «po-
                polare», o «folklorica» (come si preferì aggettivarla per ovviare a una
                genericità  terminologica),  in  quanto  espressione  delle  classi  subal-
                terne, e la cultura «dotta», «ufficiale», ovvero delle élites e delle istitu-
                zioni egemoni. Un rapporto che fu indagato spaziando dalla storia so-
                ciale a quella religiosa, considerando diversi approcci e terreni d’inda-
                gine, come la cultura della morte, la pluralità degli ordinamenti giuri-
                dici, il rapporto confessionale/magico, quello tra «arcaismo alienante»
                e livello contestativo, tra città e campagna, tra oralità e scrittura, più
                in generale tra morfologia e storia; ma declinando queste relazioni, ge-
                neralmente, secondo la categoria interpretativa della conflittualità tra
                cultura egemone e subalterna, al punto da individuare “due” distinte
                culture, con codici valoriali e strategie di affermazione autonome.
                   In Italia questa prospettiva prende corpo negli anni Cinquanta a
                partire dalla suggestione delle riflessioni di Gramsci sul folklore e la
                letteratura nazionale, in cui si introduceva un’opposizione binaria in
                termini  di  egemone/subalterno,  ufficiale/folklorico,  colto/semplice .
                                                                                  1
                L’ulteriore  specificazione  in Gramsci di sottoculture subalterne e la
                possibilità stessa di un «folclore moderno», laddove esso complicava la
                «tradizione» , si tradussero nell’esortazione a una ricerca sul campo
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                che verificasse quelle premesse teoriche in situazioni socio-economi-
                che storicamente determinate, inaugurata negli anni Cinquanta per il
                Mezzogiorno  dalle  «spedizioni  etnologiche»  di  Ernesto  de  Martino .
                                                                                  3
                Dalla suggestione gramsciana prese le mosse tra gli anni Sessanta e
                Settanta, sviluppandola secondo autonomi percorsi teorici ed empirici,
                una generazione di antropologi sociali italiani (tra i maggiori, Alberto
                Mario Cirese, Vittorio Lanternari, Diego Carpitella, Luigi M. Lombardi
                Satriani e altri più direttamente legati alla scuola demartiniana, come
                Annabella Rossi e Clara Gallini) che interagirono fittamente con i col-
                leghi storici culturali, anche questi procedenti secondo percorsi e con
                esiti autonomi (da Carlo Ginzburg, a Gabriele De Rosa, Giuseppe Ga-
                lasso, Rosario Villari, tra i più attenti al tema della cultura di popolo
                in Italia). Ancora dalla lezione di Gramsci, si intese indagare sulla spe-
                cificità del Mezzogiorno nel contesto storico italiano e di quest’ultimo
                nel contesto dell’Occidente europeo. Ciò avvenne – in quella temperie
                culturale  degli  anni  Settanta  oggi  così  stigmatizzata  per  la  carica


                   1  A. Gramsci, Osservazioni sul folclore, in Id., Letteratura e vita nazionale, Roma,
                Editori Riuniti, 1971, pp. 265-274; Id., Gli intellettuali e l’organizzazione della cul-
                tura, Roma, Editori Riuniti, 1971. Cfr. G.B. Bronzini, Come nacquero le Osserva-
                zioni sul folclore di Gramsci, in «Lares», 68, 2002, n. 2, pp. 195-224.
                   2  A. Gramsci, Osservazioni sul folclore cit.
                   3   R.  Di  Donato,  I  Greci  selvaggi.  Antropologia  storica  di  Ernesto  De  Martino,
                Roma, Manifestolibri, 1999; C. Gallini, a cura di, Ernesto de Martino e la formazione
                del suo pensiero. Note di metodo, Napoli, Liguori, 2005.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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