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                Lombardi Satriani e Ginzburg: il folklore contestativo
                e la cultura popolare d’Europa

                   Sulla menzionata circolarità di temi e metodi tra antropologi e sto-
                rici, vorrei di seguito prendere a esempio le ricerche di Luigi M. Lom-
                bardi Satriani, tra gli anni Sessanta e Settanta, e quelle di Carlo Ginz-
                burg e di altri storici europei, sui rapporti tra cultura alta e bassa: a
                cominciare dalla definizione di “cultura popolare”, sulla cui ambiguità
                lo  stesso  rapporto  dominatori/dominati  forniva  conferme,  trovando
                esso  campi  di  applicazione  trasversali  alle  classi,  e  all’interno  della
                stessa società degli umili, ad esempio nei rapporti di genere. Non a
                caso  i  principali  gruppi  subalterni  indagati  sono  i  contadini  e  le
                donne : gruppi sessuali e sociali «senza voce», «muti della storia», che
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                avevano lasciato poche tracce nella documentazione scritta e di cui si
                cercava di recuperare credenze e visioni autonome del mondo. Per l’an-
                tropologo questa operazione si traduceva in un lavoro sui simboli che
                tatuano il fatto folklorico (come lettura di un testo, nell’ottica di Lom-
                bardi Satriani); per lo storico in un recupero di tracce del pensiero dei
                subalterni del passato attraverso le fonti scritte prodotte dalla cultura
                dei dotti (nella prospettiva di Ginzburg) .
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                   Nella progressiva definizione del folklore come «cultura di contesta-
                zione  delle  classi  subalterne»,  Lombardi  Satriani  prende  le  mosse
                dall’impostazione teorica di Gramsci sul rapporto tra cultura dei dotti
                e cultura degli umili nella storia italiana. Lo fa tuttavia rilevando mo-
                menti di consapevolezza anche alla cultura popolare e riconoscendo la
                possibilità  di  una  mutua  modificazione  nel  rapporto  discendente  o
                ascendente tra le due culture, alta e bassa. La rivendicazione della
                specificità della cultura popolare da parte dei suoi stessi attori, è ciò
                che determinava in maggior misura la sua carica contestativa e giu-
                stizialista : «economia morale» è la categoria interpretativa messa a
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                punto  in  quello  stesso  momento  dallo  storico  britannico  Edward
                Palmer  Thompson  per  descrivere  il  formarsi  della  classe  lavoratrice
                inglese  dal  XVII  al  XVIII  secolo  e  le  sue  rivendicazioni  di  fronte



                   17  A. Momigliano, Linee per una valutazione della storiografia nel quindicennio
                1961-1976, in «Rivista storica italiana», LXXXIX, 1977, n. 3-4, pp. 596-609.
                   18  Cfr. la discussione di H. Geertz, K. Thomas, An Anthropology of Religion and
                Magic, I-II, in «The Journal of Interdisciplinary History», 6, 1975, n. 1, pp. 71-89,
                91-109.
                   19  L.M. Lombardi Satriani, Il folklore come cultura di contestazione, Peloritana,
                Messina 1966; riedito in Id., Antropologia culturale e analisi della cultura subal-
                terna, Rimini, Guaraldi, 1974, pp. 115-129. Sull’eredità di Gramsci e de Martino e
                sul suo superamento nella riflessione teorica di Lombardi Satriani, un primo bi-
                lancio critico di F. Faeta, Non ombre visitanti, né ombre visitate. Ricordare e ripen-
                sare Luigi Maria Lombardi Satriani, in «L’Uomo», XII, 2022, n. 1, pp. 291-314.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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